Giovedì 18 Aprile 2024

Per gli elettori il centrodestra non si è sciolto

Bruno

Vespa

Meloni lo seppe a cose fatte e da allora "il centrodestra si è sciolto come neve al sole" (copyright Salvini). Eppure gli elettori restano fedeli ai leader che litigano. Giovedì sera il sondaggio di Antonio Noto per ‘Porta a porta’ accredita al centrodestra il 50 per cento tondo dei voti contro il 37 del centrosinistra classico allargato ai 5 Stelle (ridotti al 12.5 per cento, solo 4 punti meglio di Forza Italia). Con l’attuale sistema elettorale, il centrodestra guadagnerebbe 220 seggi alla Camera su 400 del nuovo parlamento ridotto e 110 seggi al Senato su 200.

Sarebbe in maggioranza (seppure ridottissima) anche con una legge elettorale proporzionale e uno sbarramento del 4 per cento (una media tra il 5, quello classico e il 3 implorato dai micropartiti): 203 seggi alla Camera e 101 al Senato. (Per la cronaca, Fratelli d’Italia triplicherebbe i propri parlamentari, Il M5s li ridurrebbe a un quinto degli eletti del 2018 e a un terzo degli attuali. Se Grillo riuscirà con un taumaturgico attaccatutto a tenere insieme Conte e Di Maio).

Di fronte a dati del genere, sciogliere la coalizione come neve al sole è da Tso (trattamento sanitario obbligatorio). Il sogno del centrosinistra è una legge proporzionale propedeutica all’assorbimento di Forza Italia e perfino della ‘good company’ leghista (Giorgetti) lasciando al suo destino la ‘bad company’ (Salvini).

Il sogno sarebbe corredato dalla auspicata permanenza di Mario Draghi a palazzo Chigi anche dopo il 2023. Sogno rispettabile, certo. Ma realistico? Berlusconi vuole rafforzare il centrodestra senza amputarlo. Salvini, smentendo chi lo vedeva di nuovo all’opposizione in questo anno elettorale, dà segnali di moderatismo. Cosa che insospettisce la Meloni, timorosa di fare la fine di Marine Le Pen: tanti voti che non servono a niente.

Il rischio, di questo passo, è che – sciolto dopo il Quirinale come neve al sole – sul centrodestra non nevichi più…