Pensioni anticipate, si allarga la platea

Si lavora alla riforma. Spunta quota 102 con 63 anni. Ieri Draghi ha visto Salvini, oggi tocca ai sindacati. Il M5s punta i piedi sul cashback

Classe 1953, Daniele Franco dal 13 febbraio è ministro dell’economia

Classe 1953, Daniele Franco dal 13 febbraio è ministro dell’economia

La stretta sulle pensioni avverrà solo tra oggi e domani, ma il pressing della Lega (con Matteo Salvini che ieri è stato a lungo a Palazzo Chigi con il premier) per una soluzione non drastica si accompagna a quello dei vertici di Cgil, Cisl e Uil (che, a loro volta, vedranno oggi Mario Draghi). E il risultato potrebbe essere un alleggerimento di Quota 102 nel senso di prevedere per il 2022 la possibilità di lasciare il lavoro anche con 63 anni e 39 di contributi e non solo a 64 anni e 38. Con l’ulteriore ipotesi di alzare l’età a 64 anni nel 2023 (Quota 103) e nel 2024 (con 40 anni di contributi).

Una scaletta che permetterebbe di allargare la platea di coloro che potrebbero andare in pensione e non limitarla a quei 10 mila che sono risultati dai calcoli della confederazione di corso d’Italia. Il pacchetto previdenza si comporrebbe, a quel punto, anche del rafforzamento e allargamento dell’Ape sociale e della proroga di Opzione donna, con la estensione alle imprese fino a 50 dipendenti del contratto di espansione e con la creazione di un fondo ad hoc per i pensionamenti anticipati nelle piccole imprese. Sarebbe questo anche il menù presentato a Draghi da Salvini, Claudio Durigon e dal sottosegretario Freni in un "lungo e positivo colloquio". La Lega "è al lavoro sul salva-pensioni", il laconico messaggio a fine riunione. Un solo punto fermo, "evitare il ritorno alla Fornero".

Anche Pd e M5s, in una sintonia confermata da un pranzo di Giuseppe Conte ed Enrico Letta in centro a Roma proprio nelle ore in cui sale lo scontro sulla manovra, concordano sulla necessità di ammorbidire lo scalone di 5 anni che scatterebbe da gennaio, ma la ricetta è completamente diversa dagli alleati di governo della Lega. Bisogna puntare, come ha ribadito Andrea Orlando alla riunione del gruppo Pd alla Camera, a "correggere" alcune delle storture di Quota 100, favorendo questa volta "i lavoratori delle Pmi, le donne" chi ha "carriere discontinue". I dem insistono anche sull’attenzione a chi fa lavori gravosi, guardando alla proroga dell’Ape social che andrebbe anzi rafforzata in modo significativo, non solo ampliando la lista dei lavori più faticosi ma aiutando le donne. Nel frattempo il premier incontrerà oggi anche i sindacati, che da giorni chiedono di essere convocati per affrontare non solo il nodo delle pensioni ma anche la destinazione degli 8 miliardi per il calo delle tasse, su cui ancora litigano anche i partiti. L’orientamento del governo resterebbe di alleggerire le buste paga attraverso un intervento sull’Irpef, ma sale il pressing di chi invece vorrebbe dividere le risorse tra famiglie e imprese, intervenendo anche sull’Irap per gli autonomi, mentre Confindustria continua a chiedere che si taglino i contributi.

Intanto prende quota l’idea lanciata dall’Ance per estendere la proroga al 2023 del Superbonus a immobili unifamiliari, ville e villette, cioè quella di introdurre un tetto al reddito per evitare che gli incentivi al 110% finiscano anche nelle tasche "dei ricchi", come spiegano dalla maggioranza. La proposta troverebbe il favore del M5s, pronto ad accogliere modifiche al Reddito di cittadinanza, ma non vuole cedere e abbandonare il cashback. Un tema di cui nelle prossime ore Conte potrebbe parlare faccia a faccia con Draghi.