FABIO CASTORI
Cronaca

Pedopornografia: "Video hard nella chat". Iscritti mille minorenni

Preoccupazione tra genitori e operatori scolastici per un gruppo WhatsApp che arruolerebbe minorenni per diffondere contenuti violenti, materiale sadomaso e video pedopornografici. Genitori e insegnanti si attivano per creare una rete di adulti contro tale fenomeno. Caso segnalato alla polizia per capire se dietro ci siano adulti mascherati.

"Il gruppo più grande di Fermo". Si chiama così ed è un gruppo WhatsApp che ha fatto scattare forte preoccupazione tra genitori e operatori scolastici, in quanto servirebbe per "arruolare" adepti minorenni per diffondere contenuti violenti, materiale sadomaso e video pedopornografici, anche autoprodotti. L’allarme è scattato quando un padre, controllando i messaggi e i social sul telefonino del figlio 14enne, ha scoperto che faceva parte di questo gruppo WhatsApp. "Ho appreso di questo gruppo – spiega il padre di un 14enne – attraverso il tam tam di messaggi attivato da genitori e insegnanti. Così ho controllato il telefono di mio figlio e ho scoperto che ne faceva parte. L’ho fatto subito cancellare e ho segnalato la questione alla polizia, consegnando loro gli screenshot dei contenuti della chat". Anche una mamma ha segnalato alle forze dell’ordine la presenza dei suoi figli nel gruppo: "Lei ha 15 anni e lui 14. Controllando il telefonino di mia figlia ho scoperto tutto. I contenuti delle chat sono veramente inenarrabili e credo che ci siano anche video e foto autoprodotte da minorenni ingenui che le hanno pubblicate. Ho fatto immediatamente uscire dal gruppo i miei figli e invito a fare altrettanto a tutti i genitori".

Gli iscritti sono circa un migliaio, molti tra gli 11 e i 16 anni, e grazie alla prontezza dei genitori è partito un tam tam che ha coinvolto inizialmente padri e madri di tantissimi ragazzini, specialmente di Fermo e Porto San Giorgio. Un tam tam che ha fatto emergere come molti minori facciano parte del gruppo e come alcuni di questi abbiano inserito i contenuti hard e sadomaso, alcuni anche autoprodotti.

Vista la situazione, estremamente pericolosa per ragazzini e ragazzine, soprattutto delle scuole medie e superiori, i comitati scolastici dei genitori si sono attivati per coinvolgere anche gli insegnanti allo scopo di creare una rete di adulti che possa contrapporsi a tale fenomeno. L’obiettivo della task force, infatti, è aggiungere sempre più giovanissimi, coinvolgendo intere rubriche di ragazze e ragazzi. Intanto, il caso è stato denunciato alla questura e la polizia postale, dopo aver acquisito gli screenshot delle conversazioni, ha avviato le indagini per dare nomi e volti ai promotori del gruppo. L’obiettivo è capire se dietro a questa iniziativa ci siano adulti mascherati da minori con lo scopo di carpire immagini e video a luci rosse agli ignari adepti o se sia solo una creazione di qualche ragazzo. In ogni caso è necessario che i tutti genitori e gli insegnanti interessati inizino ad assicurarsi che i propri figli o i propri allievi, non facciano parte del gruppo e che, in caso contrario, ne escano al più presto.