Giovedì 18 Aprile 2024

Pd, tsunami capigruppo Schlein non tratta: saranno Braga e Boccia La minoranza all’angolo

Dopo lo strappo dei lettiani, se si va al voto vince la segretaria . Molti sostenitori di Bonaccini attratti dalla galassia della vincitrice. Picierno (prima in ticket col governatore alle primarie) è la possibile vice

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di Antonella Coppari

La minoranza nel Pd esiste ancora? Certo, ma si prepara a fare l’opposizione di Sua Maestà e anche quella solo in casi estremi. La giustificazione – e ciascuno può decidere se crederci o meno – è pronta: prima di ogni altra cosa viene l’unità del partito. In nome dell’unità del partito anche chi non stava con Elly è disposto oggi a formare una minoranza di quelle che per distinguerle dalla maggioranza ci vuole la lente di ingrandimento, quando non a saltare direttamente sul carro del vincitore. Tant’è: questo pomeriggio all’assemblea dei parlamentari di Camera e Senato la segretaria darà la linea, partendo dal voto di domani. I capigruppo sono già decisi: il suo braccio destro, Francesco Boccia, al Senato e la franceschiniana Chiara Braga alla Camera. "Al momento questa è la proposta – mettono le mani avanti nel suo giro – bisogna capire se Base Riformista presenterà un candidato alternativo".

Praticamente impossibile. Lo strappo dei 21 lettiani che sabato hanno disertato l’incontro con il presidente Bonaccini (che si trova a fronteggiare il malumore del partito emiliano, degli amministratori locali e dei governatori del Sud che l’hanno sostenuto) è servito al Nazareno a lanciare un messaggio chiaro a Guerini & co.: "Non avete i numeri per andare a una conta". A far fibrillare i ’bonacciniani’ è la scelta della leader Pd di discutere il cuore degli assetti, segreteria e uffici di presidenza, dopo aver chiuso la partita dei capigruppo. "Serve un quadro complessivo", si lamentano dopo aver intravisto uno spiraglio. Sì, perché proprio l’altro ieri Elly Schlein ha chiamato uno ad uno gli ’avversari’ interni – Guerini, Delrio, Orfini, Malpezzi e così via – per tranquillizzarli: "Mettere Francesco e Chiara ai vertici dei gruppi non è una forzatura. Voglio davvero una gestione unitaria".

Il punto è che Elly non ha ancora deciso se assegnare all’opposizione oltre a 3-4 posti di peso (è evidente che non è la stessa cosa avere l’Organizzazione o gli Esteri rispetto alle Pari opportunità) anche un’ambitissima vice-segreteria. In quel caso in pole-position e anzi forse candidata unica sarebbe Pina Picierno.

L’eurodeputata del Pd, in ticket con Bonaccini alle primarie, viene già data per passata alla maggioranza. In fin dei conti, anche lei sabato non era alla riunione convocata dal leader sconfitto ai gazebo. I suoi smentiscono con veemenza: "La riunione era per i parlamentari italiani. E lei sarebbe sempre una voce della minoranza. Ma certo al primo posto viene l’unità del partito". L’unità del partito: come àncora di salvezza è impareggiabile.

Va bene i nomi sono davvero importanti, ma non sono tutto. E per pilotare il Pd fuori dalle secche in cui è incagliato non basta nominare ufficiali e sottoufficiali: ci vuole una rotta. La segretaria la sta studiando. Per il momento, Elly l’Americana sta meditando un bel think tank. Insomma uno gruppo di cervelli – e devono essercene tanti, essendo stata ieri strombazzata dal Nazareno in pompa magna l’adesione di 168 intellettuali – che l’affiancherebbe nello studio della rotta più efficace per fare opposizione al governo Meloni. Questo team potrebbe anche diventare una specie di ’governo parallelo’ o ’ombra’ che dir si voglia,

Problemi? Almeno uno se ne profila all’orizzonte: di opposizione propriamente detta, di minoranza che non somigli come un gemello siamese alla maggioranza rimane a conti fatti solo Base Riformista. Fino a che punto quell’area del Pd che ha sempre guardato al centro riuscirà a restare nel partito di Elly nessuno se la sentirebbe di scommettere. Nemmeno i diretti interessati: "Schlein vive una lunga di miele con il partito e gli elettori. Nessuno ha convenienza a sporcare questo inizio. Ma ha un tempo lungo davanti, deve costruire un clima positivo, e le umiliazioni non aiutano", assicurano gli ex renziani. Qualcosa ma non tutto e forse nemmeno molto si capirà quando verrà al mondo la sospirata segreteria.