Istat: "Una donna su tre non esce la sera per paura"

Il quadro emerge dall'indagine sulla "Sicurezza dei cittadini"

Violenza sessuale

Violenza sessuale

Roma, 22 giugno 2018 - Una donna su tre non esce la sera perché ha paura. E' l'inquietante quadro (ma in miglioramento) che dipinge l'indagine dell'Istat sulla "Sicurezza dei cittadini", che vuole fornisce una fotografia sulla preoccupazione di subire reati e delle relative conseguenze e sul livello di degrado socio-ambientale della zona in cui si vive.  

Ma non solo le donne temono, anche gli anziani, e in generale, oltre il 38% degli italiani, uomini o donne, teme la criminalità e ha cambiato per questo le proprie abitudini. Nel 2015-2016 l'Istat stima che il 27,6% dei cittadini si ritiene poco o per niente sicuro uscendo da solo di sera, per il 38,2% la paura della criminalità influenza molto o abbastanza le proprie abitudini. 

Anche se rispetto alle precedenti rilevazioni la percezione di insicurezza risulta stabile e si riduce l'influenza della criminalità sulle abitudini di vita (dal 48,5% al 38,2%), per le donne cambia poco e il senso di insicurezza resta il più alto: il 36,6% non esce di sera per paura (a fronte dell'8,5% degli uomini), il restante 35,3% quando esce da sola di sera non si sente sicura(il 19,3% degli uomini). Gli anziani hanno un profilo di insicurezza simile.

La quota di persone che ha sperimentato la paura concreta di essere sul punto di subire un reato nei tre mesi precedenti l'intervista è pari al 6,4% (7,2% donne e 5,6% uomini). Tra il 2008-2009 e il 2015-2016, si stima un miglioramento generalizzato nelle preoccupazioni: il 41,9% dei cittadini è preoccupato di subire uno scippo o un borseggio (-6,3 punti percentuali dal 2008-2009), il 40,5% un'aggressione o una rapina (-7,1 punti percentuali ), il 37% il furto dell'auto (-6,7) e il 28,7% (-14) teme per sé o i propri familiari di subire una violenza sessuale. Il 60,2% dei cittadini è (molto o abbastanza) preoccupato dei furti nell'abitazione (unico dato stabile).  

Ma nonostante il miglioramento, il 33,9% dei cittadini ritiene di vivere in una zona a rischio di criminalità (molto o abbastanza), dato decisamente in aumento rispetto alla rilevazione precedente (+11,9 punti percentuali). Il 23,4% dei cittadini è stato testimone di atti di vandalismo contro il bene pubblico, il 12,5% vede (spesso o talvolta) persone che si drogano, l'8,8% persone che spacciano droga, il 9% prostitute in cerca di clienti. L'opinione sul controllo del territorio da parte delle forze dell'ordine è negativa per il 46,4% degli individui, in peggioramento rispetto al 38,4% della precedente rilevazione. 

L'opinione degli intervistati che le forze dell'ordine dovrebbero transitare più spesso nelle strade (55,5%), essere più numerosi (44,2%) o più presenti sul territorio (26,6%), e in particolare nelle zone a rischio (20,5%) e di notte (20,3%).  

Al senso di insicurezza i cittadini reagiscono con strategie di difesa individuali e familiari. Più di un individuo su quattro (il 28%) evita alcune strade, luoghi o persone quando esce di sera; il 72,1% delle famiglie ha almeno un sistema di sicurezza per l'abitazione e il 55,7% adotta qualche modalità di difesa (lascia le luci accese quando esce, chiede ai vicini di controllare, ecc.).  Il quadro territoriale fa emerge il Centro Italia, che deve soprattutto al Lazio la sua situazione critica, e tra le regioni emerge la Lombardia, seguita da Campania e Puglia.