Davide
Rondoni
Il corpo dei ragazzini è il campo di battaglia. L’Italia, e non solo, l’Occidente muore su quel campo. Campo di violenza, di consumo, di uso e abuso in varia misura e non certo da questi giorni. Ora i
ragazzini di Caivano e Palermo – vittime e carnefici – e dell’Occidente ci stanno davanti muti accusatori. Nostri angeli dolcissimi e tremendi della morte. Li abbiamo usati e abusati in trasmissioni televisive dove si sono fatte sculettare ragazzine come
adulte, ragazzini come cantanti di successo. Provai ad attaccare quelle trasmissioni, ma l’autorevole quotidiano per cui scrivevo allora lo impedì. Li abbiamo usati e abusati con
bombardamenti commerciali, indegno per succhiare soldi con piattaforme e social per arricchire adulti bramosi. Li abbiamo abusati prendendoli in giro sul sesso come se fosse un gioco, un divertimento, un potere. Li abbiamo usati e abusati occupandoci del loro corpo e non della loro anima. Usati e abusati per mantenere in piedi un paradigma e un mastodonte scolastico statale
che se ne fotte di che talenti sogni desideri hanno per volerli tutti uguali, irrigiditi in un inutile sapere enciclopedico. Li abbiamo usati e abusati spingendoli verso forme idiote di intrattenimento. Non
abbiamo avuto coraggio di educare, e ora ci fanno paura. E ce ne faranno ancora. Ora ce la fanno pagare. Abbiamo tolto loro il linguaggio dello spirito e ora – come bimbi che non imparano a parlare
in tempo – non stanno muti, ma violenti spaccano tutto. Lo Stato ha fallito, dice Meloni. No, hanno fallito gli adulti d’Occidente. Ogni adulto ha una responsabilità personale, e non si può continuare a
dare colpa generica alla società, allo Stato. I quartieri delle metropoli italiane e la musica e le trasmissioni non sono tutti uguali e questo dipende dalle persone. E i ragazzini ce lo stanno
dicendo che persone siamo. Caivano ovunque ? No, c’è chi non usa e abusa. Imparare, subito.