Giovedì 18 Aprile 2024

Elezioni, Gasparri: "Paura di Calenda? Da noi non piglia un voto"

Il senatore di Forza Italia: "Meloni è una donna capace, ma sia umile e disponibile all’ascolto"

Maurizio Gasparri (Ansa)

Maurizio Gasparri (Ansa)

Senatore Maurizio Gasparri, l’istituto Cattaneo dà il centrodestra al 60% dei seggi, si sente già tra i vincitori?

"Tocchiamo ferro. I risultati si commentano quando sono acquisiti. Comunque, quello che indicano i sondaggi è in parte merito nostro, ma è anche dovuto al fatto che la sinistra ha proposto una improbabile ammucchiata e poi manco è riuscita a chiuderla, mentre Calenda, che fu eletto come eurodeputato con il Pd e con il Pd ha siglato la scorsa settimana un patto elettorale sapendo benissimo che poi all’alleanza si sarebbero aggiunti Fratoianni e Bonelli, poi l’ha fatto saltare e ora vorrebbe disinvoltamente passare per centrista. Ma dove...".

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Berlusconi: "Se mi candido? Vedremo. Flat tax nei primi 100 giorni di governo"

Carlo Calenda dice che la parte sana di Forza Italia è con lui e che prenderà un sacco di voti al centrodestra...

"Voglio proprio vedere. Da quando c’è stata l’ultima alzata di ingegno di Calenda i nostri sondaggi sono migliorati. A Roma lui ha preso il 20% perché i candidati Pd e del centrodestra non hanno coinvolto molti elettori. Il problema è che la sua proposta politica non è credibile: agli occhi degli elettori lui è una trottola. E poi, dice che candidandosi da solo non farà vincere il centrodestra. Non ci riuscirà, ma ipotizziamo che ci riesca. Se noi non dovessimo vincere, chi è che va al governo ? Lui e il Pd con un un premier supertecnico tipo Draghi? Quindi Calenda si candida da solo per far vincere lui e il Pd. E se questo è vero, se questo è il piano, perché mai dovrebbe portarci via elettori? Non ha senso. Francamente penso che rimarrà assai deluso".

Parliamo di programmi. Nel centrodestra c’è una corsa alla flat tax. Berlusconi ha proposto il 23%, Salvini ha rilanciato al 15%. Ma è sostenibile, è equo? E a che prezzo?

"Una flat tax al 23% è un impegno significativo per il Paese, ma è un impegno sostenibile. A livelli più bassi non lo so. Diciamo che la nostra proposta è la più equilibrata. Noi siamo convinti che se la tassazione è tollerabile, l’evasione cala. Quanto al fatto che sarebbe ingiusta per chi ha un basso reddito, la progressività sarebbe garantita intanto da una fascia no tax e poi da meccanismi di compensazione e di bilanciamento che manterrebbero una certa progressività. Ma va anche tenuto presente che se uno ha più risorse in tasca, consumerà di più, e questo creerà occupazione e reddito. La flat tax crea quindi espansione economica".

Se andrete al governo, che porterete dell’agenda Draghi?

"La necessità di farsi sentire forte e chiaro in Europa. E comunque la chiamerei agenda Berlusconi perché a volere Draghi prima in Bankitalia e poi alla Bce fu lui. Perché lui le agende le scrive, non si limita a leggerle".

Giorgia Meloni dice: se prendo un volto in più io mi candido per essere premier. Lei la conosce bene, che presidente del Consiglio sarebbe?

"I ruoli dipenderanno dai voti ottenuti, non dai sondaggi, ma lei sarebbe un buon premier. Ha già fatto il ministro, giovanissima, nel governo Berlusconi, è stata vicepresidente della Camera, ha guidato Fd’I. È una donna capace, che ha valori solidi e sa quel che vuole. Certo sarebbe un salto molto impegnativo e in un contesto internazionale molto complesso. Le consiglio molta umiltà e molta disponibilità all’ascolto e di attingere nel centrodestra alle esperienze che ci sono, penso in primis a Berlusconi. Faccio presente che il primo presidente del Consiglio italiano sarebbe una donna di destra. E non è un caso perché la sinistra si veste di femminismo e le difende a parole, ma è nei fatti passatista e maschilista".