Venerdì 19 Aprile 2024

Patto al centro L’assist di Renzi al suo ex ministro Nasce il terzo polo

Calenda frontman e l’ex premier alle sue spalle. I seggi: 50 e 50 "Un’alternativa nel segno di Draghi. Saremo il paracadute del Paese"

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di Ettore Maria

Colombo

E, dunque, alla fine, il ‘Terzo Polo’ c’è. Nel braccio di ferro andato avanti per giorni tra Matteo Renzi e Carlo Calenda – che correranno entrambi al Senato in 5 circoscrizioni, per ‘coprire’ l’intero Paese da Nord a Sud, più in un collegio uninominale ciascuno (Renzi a Firenze 1, Calenda a Roma 1) – hanno vinto entrambi. Nel simbolo e nel logo ha vinto il fondatore di Az. I due simbolini di Azione e Italia Viva stanno nella parte superiore e, sotto, in grande, c’è solo il nome di Calenda, in maiuscolo, non di Renzi, mentre ancora più in basso c’è, in piccolo, il gruppo al Parlamento Ue di entrambi, ‘Renew’.

Invece, sull’eterno problema delle candidature è finita pari e patta. "Saranno divise in modo equo, 50% e 50%", spiegano da Iv, "e la cosa non è mai stata in discussione. Avremmo potuto ottenere anche di più (60% e 40%, ndr), ma avendo ceduto a Calenda il ruolo di frontman e avendo il coltello dalla parte del manico sulla raccolta delle firme, ci siamo accontentati".

Morale, i giorni (e le notti) di trattative insonni, tra Ettore Rosato, per Iv, e la coppia Matteo Richetti e Andrea Mazziotti (Azione), sono alle spalle. Renzi e Calenda hanno siglato l’agognata intesa. L’ex premier è già partito per la Versiliana e l’ex ministro si godrà qualche giorno di mare. Tutti contenti? Insomma. Dipende da chi.

A guidare la coalizione del Terzo Polo, che andrà come un’auto in folle corsa contro FdI e Pd, sarà il leader di Azione. Il passo indietro di Renzi è dato "dall’importanza di saper fare assist per far segnare il gol", commenta su lui Facebook con un video eloquente di lui in un campetto da calcio. Commenti positivi arrivano anche dalla ministra Mariastella Gelmini (sarà candidata in 5 collegi plurinominali, Lombardia e non solo), che su Twitter scrive "nasce oggi il polo della serietà e del buongoverno", e dalla ministra Mara Carfagna (per lei altri 5 posti, a pioggia, nei listini bloccati, a partire dalla Campania), che rilancia l’agenza Draghi: "Si costituisce finalmente una alternativa per chi apprezza il ‘metodo Draghi".

Ma già dalla dichiarazione dell’ex azzurro Osvaldo Napoli, si capisce, in controluce, il ‘tema’: "Questo è il terzo polo: un paracadute che la generosità di Carlo Calenda e di Matteo Renzi hanno costruito per il futuro dell’Italia. Contro gli incubi del populismo, di destra e di sinistra". Ecco, appunto, il ‘paracadute’. Quanti lo avranno, nel listone di Az-Iv (più la Lista civica di Federico Pizzarotti e, forse, i Moderati di Giacomo Portas)? Ecco, già qui tutto si complica. Al netto dei sondaggi – e pure dei sondaggisti – che parlano del 10-15% per il Terzo Polo, dentro Azione – dove però sono entusiasti di loro – e dentro Iv, dove invece sono ben più realisti, giudicano "alla nostra portata un risultato che sta tra il 6-8%". E buttalo via: trattasi di 6-8 milioni di voti ‘veri’, da conquistare "casa per casa".

Obiettivo: portare in Parlamento una piccola truppa di 2530 onorevoli (67 al Senato e 2225 alla Camera) che, tuttavia, anche se capolista, rischiano "l’effetto flipper". Cioè di vedersi ‘superare’ dai secondi o terzi in lista o di non essere neppure eletti. Insomma, un bel guaio. Dentro Iv, le "teste di serie" sono presto dette. La delegazione ministeriale (Bonetti, forte nel voto cattolico, in Toscana, e la Bellanova, in Puglia) e quella di partito (Rosato, in Friuli e altrove, i due capigruppo, Boschi e Faraone, più Bonifazi).

Tutti gli altri (Paita, Marattin, Migliore, etc.) sono a rischio. Ma anche dentro Azione la vita è dura. Matteo Richetti (Emilia), Andrea Cangini (idem), Osvaldo Napoli (Piemonte), Masini e Ruffino, più Paolo Russo, uomo di Carfagna in Campania, saranno capolista, ma a rischio. Per tutti gli altri si profila una dura vita da ‘portatori di voti’ ai big.