Venerdì 19 Aprile 2024

Acrilammide nelle patatine 'Amica Chips ortolana': ritirato lotto. Allerta del ministero

Riscontrato un livello troppo alto della sostanza chimica che si forma durante la cottura ad alte temperature. L'Efsa: "Aumenta il rischio di sviluppare il cancro nei consumatori di tutte le fasce d'età"

Le patatine 'Amica Chips ortolana' ritirate dal mercato

Le patatine 'Amica Chips ortolana' ritirate dal mercato

Roma, 6 marzo 2023 - Allarme acrilammide nelle patatine fritte. Un lotto di 'Amica Chips Ortolana' è stato ritirato per alti livelli della sostanza chimica che si forma naturalmente negli alimenti amidacei durante la cottura ad alte temperature. A riportare l'avviso emesso dall'azienda produttrice Yellow Chips è il ministero della Salute, che avverte di riportare il prodotto nel punto vendita in cui è stato acquistato. Il lotto interessato è il 080587, con scadenza il 25 marzo 2023, ed è stato prodotto in uno stabilimento dei Paesi Bassi.

L'acrilammide, si legge sul portale Efsa (l'autorità europea per la sicurezza degli alimenti), oltre che durante le cotture ad alte temperature (ad esempio durante le fritture, la cottura al forno o alla griglia), si forma anche "durante le lavorazioni industriali a temperature di oltre 120 gradi con scarsa umidità". Tipica del cibo dal sapore di 'abbrustolito', che lo rende più gustoso, si forma per lo più da zuccheri e aminoacidi e la sua presenza "è stata riscontrata in prodotti come patatine, patate fritte, pane, biscotti e caffè". Dopo un iter di valutazione iniziato nel 2005, l'Efsa ha pubblicato nel 2015, la sua prima valutazione completa dei rischi derivanti da acrilammide negli alimenti, nella quale gli esperti concludono che "la sostanza potenzialmente aumenta il rischio di sviluppare il cancro nei consumatori di tutte le fasce d'età".

Un altro richiamo richiamo alimentare ha riguardato, pochi giorni fa, il lotto 237 delle patatine di marchio 'Viva chips' alla paprika, con scadenza 23 agosto 2023 a causa di una "contaminazione da olio minerale" che, come si legge sull'avviso dell'azienda produttrice Solid Food con sede in Romania, "può provocare cancro".