Mercoledì 24 Aprile 2024

Coppia scoppiata? Occhio alle password

Otto americani su 10 avrebbero i codici di accesso condivisi. Un fenomeno assai meno diffuso in Italia

Negli Stati Uniti 8 americani su 10 condividono le password con il partner

Negli Stati Uniti 8 americani su 10 condividono le password con il partner

Quando la coppia scoppia, occhio alle password. Nell'era digitale la fine di una relazione può minacciare la privacy personale, in presenza di una condivisione dei codici d'accesso, scelta sempre più diffusa a livello mondiale. Si rischierebbe, in altre parole, di esporsi ad attacchi cybercriminali. "Negli Stati Uniti - ha spiegato Harold Li, vicepresidente del servizio di crittografia Apnews.com - otto americani su 10, tra coloro che vivono un'unione d'amore, condividono le password con il partner su quasi tutte le piattaforme digitali. Dai social media alle email, passando dai telefoni cellulari ai portafogli virtuali. Ma se inizialmente potrebbe sembrare un gesto romantico, in realtà pone seri rischi per la privacy personale, di cui anche i rapporti più stretti hanno bisogno. E alla fine di un amore è bene quindi più che mai prevedere anche un 'divorzio digitale". Opportunità caldeggiata anche da Hari Ravichandran, fondatore del fornitore di sicurezza in Rete Aura, che mette in guardia: "Utilizzare password condivise anche per risparmiare su certi servizi, può condurre a rischi elevati. I consumatori non considerano infatti che questi comportamenti li rendono vulnerabili alla criminalità digitale quando questo si esce dalla propria famiglia, anche se resta un rapporto di fiducia, perché le chiavi di accesso permangono su più dispositivi".​ Una password condivisa facilita il lavoro degli  hacker, che avendo accesso a più dispositivi potrebbero entrare con maggiore facilità nei computer, perpetrando furti di identità online, truffe di  phishing e diffusione di dati sensibili.

Psiche e dintorni

Cambiare password sembra una necessità anche emozionale. "Nell'era in cui le cronologie perpetue delle visualizzazioni sono ampiamente disponibili - sottolinea John Capo, docente di comunicazione al Lycoming College di Williamsport in Pennsylvania - sapere che il proprio ex ha visto ad esempio su Netflix un certo programma potrebbe suscitare domande del tipo "Con chi l'ha visto"?, "Quando lo ha visto", "Perché era sveglio a mezzanotte?", oppure "Ricordo quando lo guardavamo insieme". Insomma, reazioni che non favorirebbero un sereno distacco".

E gli italiani?

Nel Belpaese tuttavia il pericolo di frodi legate ai codici di accessso condivisi anche dopo la separazione appare minore. "Gli italiani in generale diffidano molto più degli americani dell'utilizzo del web rispetto a certi servizi - conferma Gian Ettore Gassani, avvocato matrimonialista, esperto di diritto di famiglia - quindi escludo che da noi il rapporto di comunione delle password in una coppia sia di 8 su 10. Inoltre quando ci si separa, oltre alla chiusura dei conti correnti in comune si passa attraverso un reset naturale di tutte le chiavi di accesso ai vari siti e piattaforme, che vengono successivamente sottoscritte dagli ex partner in modo invididuale".