Mercoledì 24 Aprile 2024

Passamontagna sul volto e coltello A 12 anni tenta una rapina a scuola

Il baby bandito si è presentato in cortile e ha minacciato un 15enne. Un ragazzino complice filmava la scena

di Gabriele Nuti

PONTEDERA (Pisa)

Terrore all’ora di ricreazione nel cortile di un istituto superiore di Pontedera, in provincia di Pisa. Uno studente di 15 anni è stato vittima di una tentata rapina, all’Ipsia Pacinotti, intorno alla metà di gennaio. La notizia è stata tenuta riservata fino a ieri, quando la polizia ha comunicato di aver identificato i responsabili. Si tratterebbe di un dodicenne – che ha tentato di derubare il quindicenne minacciandolo con un coltello – e di cinque adolescenti, due quindicenni e tre quattordicenni. Tutti di origine straniera e residenti vicino Pontedera. Uno di questi ultimi è compagno di classe della vittima e parente del più piccolo. Una storia non finita nel peggiore dei modi solo perché la vittima – un ragazzino italiano – ha reagito e alcuni studenti dell’istituto superiore, vedendo la scena dalla finestra, hanno avvertito professori e preside del Pacinotti che ora afferma: "Più che tentata rapina direi un atto di aberrante bullismo". L’istituto ha preso provvedimenti nei confronti di due studenti complici del dodicenne.

Gli altri adolescenti presenti al momento della tentata rapina non frequentano la scuola. La banda dei giovanissimi, evidentemente, aveva pianificato tutto, a cominciare da chi materialmente avrebbe dovuto rapinare il coetaneo. Cioè il dodicenne, minore di quattordici anni e quindi non imputabile. Per lui, infatti, la polizia ha "solo" inviato una segnalazione alla Procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Firenze, mentre i cinque complici più grandi – tutti maggiori di 14 anni – sono stati denunciati.

La tentata rapina è avvenuta all’ora di ricreazione, quando il quindicenne è stato convinto, per non dire costretto, da un compagno di classe a scendere in cortile. Una volta fuori si è trovato di fronte al dodicenne incappucciato che ha tirato fuori un coltello dallo zaino, intimando alla vittima di consegnargli soldi, cellulare e tutto quello che aveva di valore. A quel punto il ragazzino ha cominciato a reagire.

Mentre l’aggressione andava in scena, un altro ragazzo – uno dei cinque complici – filmava tutto con il cellulare. È pressoché scontato che quel video, se non ci fosse stato l’intervento dei poliziotti del commissariato di Pontedera, sarebbe finito in Rete. Mentre il più piccolo aveva il coltello in mano e l’altro filmava, il quindicenne che aveva convinto la vittima a scendere in cortile lo tratteneva per un braccio. Quando i cinque si sono accorti che la vittima non cedeva e che qualcuno dalle finestre della scuola stava vedendo cosa stessero facendo, hanno lasciato andare il ragazzo. Il dodicenne è scappato via e i due compagni di scuola sono tornati in classe. Prima uno e poi l’altro.

Rientrata in classe, la vittima è stata convocata in presidenza e ha raccontato quello che gli era accaduto. "Quando si presentano situazioni gravi di disagio che coinvolgono minori – aggiunge la preside Missaggia – la scuola è chiamata a intervenire, a progettare percorsi utili al recupero, ma anche a monitorare, a prevenire in tutti i modi e, se la situazione anziché migliorare si aggrava, a denunciare prontamente i comportamenti devianti. È quello che abbiamo fatto". Il dodicenne e in suoi cinque complici sono stati identificati in pochissimo tempo e interrogati. La polizia ha recuperato passamontagna, coltello e il video che è stato bloccato e sequestrato.