"Green pass, controlli impossibili sui bus". Il grido d’allarme: mancano agenti

L’sos dell’Associazione della polizia locale. "Tanti disagi sulla mobilità e dovremo togliere vigili dal territorio"

La polizia locale da oggi entra nel vortice della stretta sul Green pass e l’entrata in vigore del Super Green pass. Ciò che preoccupa sono i controlli sui passeggeri del trasporto pubblico locale: dove, se l’attività fosse subito capillare, si avrebbero conseguenze pesanti sulla mobilità, sulla continuità scolastica e sulle famiglie.

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Comandante Domenico Giannetta, da oggi si rischia di paralizzare il traffico se su ogni bus o vagone della metro dovessero venire controllati tutti i Green pass.

"Sicuramente sì – risponde il comandante della polizia locale di Atripalda, nell’Avellinese, e segretario nazionale dell’Associazione Polizia Locale d’Italia –. Le aziende di trasporto si stanno organizzando, ma le criticità non mancano".

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Molte famiglie saranno costrette ad accompagnare i figli in auto a scuola per garantire la continuità scolastica. L’entrata in vigore della norma, senza un’alternativa al Tpl, è stata fatta nel migliore dei modi?

"Sotto questi aspetti la scelta è stata infelice, benché supportata dal momento di emergenza".

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Qual è la strategia che metterete in atto dopo il confronto col prefetto?

"Da domani (ogg, ndr) siamo chiamati in causa nei controlli. C’è stato un coordinamento tra forze di polizia, ma noi come Municipale viviamo un momento critico per quanto riguarda le risorse umane. All’appello manca il 60% del personale, circa 60mila agenti. Sul campo ne abbiamo solo 40mila e l’età media è di 60 anni. Già l’assorbimento dei compiti ordinari giornalieri comporta dei problemi, in più ora si somma la necessità di controllare i Green pass. Abbiamo evidenziato queste difficoltà, ma non abbiamo avuto riscontri. Finché non si avranno le idee chiare sulla sicurezza – che va costruita non solo attraverso gli strumenti tecnologici, ma rinforzando la presenza di uomini sul territorio – si avranno guai. Vedo complicato effettuare controlli a tappeto: la carenza di personale impone di fare test a campione".

Le Regioni chiedono al governo di posticipare il via della stretta di un mese per poter organizzare la macchina dei controlli. Voi siete pronti oppure c’è il pericolo di disagi?

"Le nuove misure richiedono condivisione e partecipazione delle forze in campo, quindi sarebbe utile progettare ancora un po’. È facile dire ’da domani controllate’, poi bisogna capire come si eseguono questi compiti".

Cosa propone?

"Bisognerebbe prevedere un sistema di controllo del Pass a monte, attraverso l’abbonamento al trasporto pubblico, in modo da non creare le code, che significano assembramento. Il Tpl va riorganizzato e la figura del mobility manager prevista dal legislatore era una buona idea, ma nella pratica ci sono troppe carenze".

Non si rischia di togliere unità importanti del vostro corpo, che garantiscono la sicurezza nelle città, per spostarle a svolgere mansioni poco specializzate, per le quali basta avere uno smartphone con una app installata?

"Certo. Un’altra misura da prevedere era che il controllore dei biglietti fosse qualificato anche a controllare i Green pass, assumendo il ruolo di pubblico ufficiale".

A Roma i controlli verranno effettuati in fase di discesa, per non intoppare la corsa e la tempistica dei mezzi pubblici.

"Noi per ora li faremo durante la salita, ma non mancheranno blitz a bordo. Domani (oggi, ndr) impiegherò quattro miei agenti sul totale del corpo, composto da otto unità, per effettuare i controlli sul territorio del Green pass".

Le mascherine sono obbligatorie nei centri storici e nei luoghi di assembramento, come gli stadi. Fare rispettare queste regole è possibile?

"Sulla carta tutto è possibile, ma realisticamente no. In questo momento la gente è esasperata e ogni controllo può creare un problema di ordine pubblico. Così, come forze di polizia, spesso desistiamo per non generare problematiche più ampie".

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