Giovedì 18 Aprile 2024

Parrucchiera massacrata dall’ex La trappola: "Parto, vorrei salutarti"

Salerno, prima la attira con l’inganno poi le spara alla testa in negozio. Si erano lasciati, lui la perseguitava. Ferito anche il nuovo compagno della trentenne. Il killer ha tentato il suidicio, fuga finita in un’area di servizio

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di Nino Femiani

Sono passate da poco le dieci quando Alfredo Erra, 40 anni, gestore di un discobar, si presenta nel salone da parrucchiere "Sica" a Pontecagnano Faiano, alle porte di Salerno. Trascina un trolley e spiega all’ex fidanzata, Anna Borsa, 30 anni, bruna, occhi magnetici colore del mare: "Sto partendo per Milano, volevo salutarti. E sapere perché la nostra storia è finita a luglio". Anna lo guarda incredula, è convinta di avergli già dato tutte le spiegazioni, non ha più voglia di parlarne, di continuare ad avere rapporti con lui.

Arriva anche Paola, una collega di Anna a darle man forte: "Lasciala stare, non vuole parlare, sta lavorando. Non vedi che così facendo le metti paura?", gli dice per calmarlo. Erra non molla e incomincia ad alzare la voce. "Mi devi dire perché mi hai lasciato e ti sei poi messa con quella m…, con quel tossico, con quella nullità. Volevo una famiglia, mi hai tolto tutto". Gira i tacchi ed esce dal salone, dopo 10 minuti torna chiedendole di appartarsi nell’ufficio. Non sapremo mai cosa sia davvero successo in quegli istanti. Si sente un colpo e un tonfo, l’uomo esce dal bugigattolo proprio mentre sta entrando il fidanzato di Anna, V.B., 38 anni, commerciante di abbigliamento. Gli punta la pistola addosso e spara, lo colpisce a una spalla. In realtà spara anche a se stesso, solo ferendosi alla testa. Scappa in macchina e poi a piedi fino all’area di servizio di San Mango Piemonte, sull’autostrada A2. Una pattuglia della Polizia lo nota poco dopo le 14, in evidente stato confusionale, lo blocca e lo consegna ai carabinieri.

Nel salone le amiche e colleghe di Anna non si danno pace. "Ho cercato di farlo uscire, ma lui ha detto che voleva dirle solo una cosa – dice ancora Paola –. Era vestito con una tuta nera e aveva un trolley blu. Avevo paura, e anche Anna, perché non era la prima volta che veniva al negozio, ma prima era stato sempre calmo. Anche oggi all’inizio sembrava tranquillo. Poi è andato su di giri, nessuno immaginava che fosse armato".

La giornalista Simona Cataldo, che era stata con Anna a farsi una piega fino a pochi minuti prima dell’omicidio, racconta: "Ho notato che era nervosa, mi ha confidato che stamattina non voleva venire e che avrebbe voluto andare via da Salerno". Una gelosia morbosa alla base dell’ennesimo femminicidio, l’incapacità di Erra di rassegnarsi. "Non ce la faceva più perché Alfredo la trattava come una cosa", dice tra le lacrime una cugina di Anna. Un finale tragico ma annunciato. In autunno, e in coincidenza con il legame che Anna aveva stretto con il commerciante, Erra si era fatto un falso profilo su Facebook dal quale inveiva contro la ex definendola ‘falsa infame’ con frasi colme di odio. A 24 ore dall’omicidio, Erra aveva scritto l’ultimo post su Facebook: "Se ti bacerà, sentirà il mio sapore". Poco prima, in dialetto: "Abbiamo camminato insieme dall’adolescenza, ma mi volevi fare lo sgambetto. Ma dentro il fosso, ci vai tu, credimi".