di Nino Femiani Sono passate da poco le dieci quando Alfredo Erra, 40 anni, gestore di un discobar, si presenta nel salone da parrucchiere "Sica" a Pontecagnano Faiano, alle porte di Salerno. Trascina un trolley e spiega all’ex fidanzata, Anna Borsa, 30 anni, bruna, occhi magnetici colore del mare: "Sto partendo per Milano, volevo salutarti. E sapere perché la nostra storia è finita a luglio". Anna lo guarda incredula, è convinta di avergli già dato tutte le spiegazioni, non ha più voglia di parlarne, di continuare ad avere rapporti con lui. Arriva anche Paola, una collega di Anna a darle man forte: "Lasciala stare, non vuole parlare, sta lavorando. Non vedi che così facendo le metti paura?", gli dice per calmarlo. Erra non molla e incomincia ad alzare la voce. "Mi devi dire perché mi hai lasciato e ti sei poi messa con quella m…, con quel tossico, con quella nullità. Volevo una famiglia, mi hai tolto tutto". Gira i tacchi ed esce dal salone, dopo 10 minuti torna chiedendole di appartarsi nell’ufficio. Non sapremo mai cosa sia davvero successo in quegli istanti. Si sente un colpo e un tonfo, l’uomo esce dal bugigattolo proprio mentre sta entrando il fidanzato di Anna, V.B., 38 anni, commerciante di abbigliamento. Gli punta la pistola addosso e spara, lo colpisce a una spalla. In realtà spara anche a se stesso, solo ferendosi alla testa. Scappa in macchina e poi a piedi fino all’area di servizio di San Mango Piemonte, sull’autostrada A2. Una pattuglia della Polizia lo nota poco dopo le 14, in evidente stato confusionale, lo blocca e lo consegna ai carabinieri. Nel salone le amiche e colleghe di Anna non si danno pace. "Ho cercato di farlo uscire, ma lui ha detto che voleva dirle solo una cosa – dice ancora Paola –. Era ...
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