Parma, primaria di pediatria sospesa dall'ospedale per aver criticato la sanità emiliana

La professoressa Esposito aveva già fatto scoppiare il caso ‘sanitopoli’ in Umbria

Parma, 3 settembre 2022 - "Mobbizzata perché donna e per aver criticato il sistema". Dopo il caso di Licia Petropulacos – già direttore generale dell’assessorato alla Sanità sospesa dopo uno scontro con i vertici della Regione – adesso è Susanna Esposito, 51 anni dopo domani, a scuotere nuovamente l’Emilia-Romagna, aprendo una nuova stagione in un settore finora compatto, almeno dall’esterno. Esposito, direttore della Clinica pediatrica dell’ospedale dei bambini ‘Pietro Barilla’ di Parma, è stata sospesa per due volte dall’Azienda ospedaliero-universitaria. Azioni che hanno portato a polemiche, proteste e a un sit-in. Un terremoto che diventa politico. Inevitabilmente. A tre settimane dalle elezioni, dalla Regione precisano che l’ente da quando è stato interessato direttamente, si è informato attraverso l’Ausl di Parma della situazione. Sono state sollevate, infatti, questioni organizzative interne all’Azienda sanitaria, che si è mossa con un obiettivo tuttora confermato: da un lato garantire la qualità dei servizi a beneficio degli utenti, dall’altro salvaguardare tutte le professionalità interne e l’Azienda stessa. Ma non è la Regione in quanto tale – si puntualizza – a dover intervenire nell’ambito di procedimenti tuttora aperti.

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Susanna Esposito, 51 anni (FotoSchicchi)
Susanna Esposito, 51 anni (FotoSchicchi)

"La prima sospensione è avvenuta per una comunicazione inviata via mail lo scorso marzo al Servizio assistenza ospedaliera della Regione sulla disponibilità di posti letto in pediatria per l’assistenza ai minori ucraini profughi – spiega Esposito – e la seconda per una lettera sull’organizzazione del lavoro indirizzata nove mesi prima al presidente Stefano Bonaccini, all’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini e a Licia Petropulacos, allora dirigente dell’assessorato". La pediatra, nel 2018, contribuì a dare il via alla cosiddetta ‘sanitopoli umbra’ e ora ha fatto ricorso contro i due provvedimenti emiliani. Giovedì prossimo è fissata un’udienza.

L’oggetto della lettera scritta a Bonaccini è ‘l’attività e l’organizzazione dell’Azienda ospedaliera-universitaria di Parma’: Esposito parte dalla presa di servizio nel 2019, dopo aver vinto un concorso per l’incarico di professore di prima fascia di Pediatria generale e specialistica e di direttore della Clinica pediatrica, e parla di "un atteggiamento a dire poco ostile da parte della direzione generale". Incide anche il fatto che "il primario sia donna", secondo la specialista: "A livello apicale molti uomini pensano di poter umiliare le donne come e quando vogliono. Ho cercato di offrire le mie competenze e la mia professionalità e, come risposta, sono stata sospesa dal lavoro". Nei giorni scorsi il sindacato Fisi della città emiliana ha promosso un sit-in di solidarietà nei confronti della pediatra che giovedì sera ha incontrato Matteo Salvini, il leader della Lega, nel corso della sua visita a Parma. Carlo Tremolada è uno degli avvocati della professoressa: a luglio, quando stava per scadere la prima sospensione, è arrivato il nuovo provvedimento e "il nostro sospetto è che questa seconda sospensione sia basata sulla lettera di Esposito". Infine, "abbiamo depositato una denuncia-querela per mobbing alla procura di Parma", aggiunge il legale. Pronta la replica di Massimo Fabi, direttore generale dell’Azienda: "Mobbing? Non ci è giunta alcuna comunicazione. Sulla seconda sospensione non posso entrare nel merito, ma ricordo che la professoressa Esposito è ricorsa al giudice del lavoro del tribunale di Parma impugnando il provvedimento della prima sospensione e in sede cautelare il giudice ha rigettato il ricorso".