Mercoledì 24 Aprile 2024

Parità di genere nelle comunicazioni, il Senato boccia l’emendamento

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Il Senato ha dato il via libera alla riforma del Regolamento che prevede una serie di adeguamenti a seguito della revisione costituzionale sul numero dei parlamentari. Tra i partiti, però, è scoppiata una polemica sulla bocciatura, avvenuta a voto segreto, dell’emendamento per introdurre la parità di genere nel linguaggio delle comunicazioni ufficiali e nel Regolamento. "Se questo è l’anticipo del nuovo Parlamento, abbiamo un motivo in più per lottare con forza. La nostra Italia crede nell’eguaglianza", commenta la senatrice Pd Monica Cirinnà. Critica anche la collega di partito Simona Malpezzi: "Questa è la destra reazionaria che vuole guidare il Paese: per loro le donne non esistono nemmeno nel linguaggio". "La destra conferma di avere una visione della società retrograda – le fa eco Laura Boldrini (Pd, in foto) –. Dal partito di Meloni un altro colpo basso inferto alle donne".

Difende invece la scelta di non sostenere l’emendamento Lucio Malan di Fratelli D’Italia: "Siamo l’unico grande partito a essere guidato da una donna. Così si dimostra attenzione all’apporto femminile nel mondo delle istituzioni. Non con norme-manifesto ideologiche da campagna elettorale". Criticano la bocciatura anche i parlamentari del Movimento 5 stelle del Gruppo Pari opportunità: "È evidente la misoginia di chi ha votato contro".