Parigi val bene un treno E l’Italia è sempre più corta

Il nuovo orario di Trenitalia in vigore dal 12 dicembre. Tutte le novità. Oltre 6.800 corse, potenziati i collegamenti diretti tra Milano e Roma

di Antonio Troise

Signori, in carrozza: l’Italia riparte dopo l’anno orribile del Covid. Il nuovo orario ferroviario che entrerà in vigore dal 12 dicembre è l’istantanea di un Paese che vuole accelerare sulla strada della ripresa economica. Non a caso l’amministratore delegato di Trenitalia, Luigi Corradi, parla di un "nuovo inizio". All’insegna della mobilità integrata e sostenibile, con l’offerta di nuovi servizi che non solo "restringeranno il Paese" riducendo i tempi di percorrenza. Ma trasformando sempre di più il treno in una sorta di "maxi-metropolitana", in grado di fare concorrenza non solo all’aereo ma, sempre di più, anche all’auto e, in generale, alla mobilità su gomma.

Tornano, così, le frecce "non-stop" fra Milano e Roma, si amplia il servizio del super-treni veloci, si ridisegna la rete degli Intercity, si intensificano i collegamenti sull’asse Nord-Sud. In attesa, ovviamente, dei fondi del Pnrr, 25 miliardi che entro il 2026 dovrebbero cambiare il volto all’infrastruttura ferroviaria. Ma non basta. Perché, con il nuovo orario, Trenitalia apre di fatto altri due importanti capitoli. Il primo è quello del Frecciarossa fra Milano e Parigi. Un vecchio sogno che diventa realtà. Di fatto, è l’ingresso dei treni tricolore nel ricco mercato dell’alta velocità francese. Un percorso che, nel 2022, arriverà anche in Spagna.

L’altro capitolo della "ripartenza" è quello "green", non solo con la prospettiva dei treni a idrogeno, ma anche con lo sviluppo di quelli "ibridi", un’altra tappa all’insegna della sostenibilità. Resta il fatto che il treno diventerà sempre di più un’alternativa comoda all’aereo o all’auto. "Oltre 230 collegheranno fra loro le grandi città, con sei Frecciarossa al giorno in più fra Roma e Milano", annuncia Corradi. Saranno poi attivati 94 nuovi Intercity per rendere capillari i collegamenti dove non arrivano ancora i treni super-veloci.

La strategia è chiara e avrà un impatto immediato anche sulla stagione turistica: quella di collegare con servizi efficienti e confortevoli le medie località e i capoluoghi di provincia, con un’attenzione particolare alle più importanti mete turistiche o alle aree dove sono previsti eventi culturali. Dopo il crollo dovuto alla pandemia (e, sperando che le varianti del Covid non portino brutte sorprese) Trenitalia, con oltre 6800 treni quotidiani, vuole dare un contributo alla ripresa del turismo, un settore fondamentale per il nostro Pil e sicuramente fra i più colpiti dal virus della crisi. Più treni ma anche più servizi. Come quello che consente di viaggiare con le bici elettriche e ricaricarle direttamente in carrozza. O, ancora, quello che dà ai passeggeri la possibilità di muoversi "leggeri", facendosi spedire bagagli (e sci) per trovarli all’arrivo.