Parigi e Mosca chiedono la tregua Harris sulle sanzioni: capisco l’Italia

La vicepresidente Usa: "Comprensibili i timori per l’energia". Per gli 007 Usa Putin ha già deciso l’invasione

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di Giampaolo Pioli

Bombardamenti sui civili a Donetsk dicono i giornalisti russi della Tass. "Sono loro che bombardano le nostre aree, violando il cessate il fuoco", replicano i militari di Kiev che in questi scontri nel Donbass hanno perso 2 militari tra i quali un giovane capitano dei servizi segreti. "Sono pronto ad un immediato cessate il fuoco", ripete il presidente ucraino Zelensky dopo aver parlato a lungo col leader francese Macron di rientro dal summit sulla sicurezza di Monaco dove ha chiesto aiuti più coraggiosi a tutti prima di telefonare anche a Putin. Sia il presidente russo, sia il titolare dell’Eliseo hanno concordato che bisogna lavorare alla de-escalation, partendo proprio da un cessate il fuoco nell’est dell’Ucraina.

Nessuna delle due parti, però, né i separatisti filorussi, né le forze ucraine fanno tacere i cannoni. Tra gli osservatori, oltre all’imprevedibilità di Putin, si fa sempre più concreta la tesi di un attacco di Mosca a breve soprattutto dopo il prolungamento delle gigantesche esercitazioni fra Russia e Bielorussia con l’impiego di missili ipersonici, considerate la vera ’prova generale’ dell’invasione minacciata ormai da settimane. Gli 007 Usa non hanno comunque dubbi: Putin ha già deciso l’invasione.

Nelle due province ribelli del Donbass dove si fanno sempre più violenti gli scontri, anche con l’uso di armi pesanti vietate dagli accordi di Minsk, sono già saliti a 700.000 i cittadini che hanno fatto richiesta e ottenuto la cittadinanza russa , mentre altri 250mila sono in attesa, oltre a 40.000 profughi che hanno già attraversato il confine. Sono giunti a Rostov per non diventare bersaglio degli scambi a fuoco che potrebbero intensificarsi in qualsiasi momento. Tutti i rifugiati sono ospitati in 92 centri di accoglienza secondo le autorità russe che tornano a ripetere con l’ambasciatore di Mosca a Washington: "Le nostre richieste non sono mai state ascoltate. Con l’avanzata della Nato, non abbiamo più lo spazio per respirare e non possiamo continuare così, l’Ucraina non può cercare di entrare nella Nato".

Da 48 ore il presidente francese Macron è impegnato in un maratona telefonica con Mosca e con Kiev per evitare la guerra. Ieri la sua telefonata con Putin è durata un’ora e 45 minuti. La proposta, però, di una mediazione a tre sul Donbass, a conduzione francese, prima era stata annunciata e poi smentita dagli stessi mezzi di informazione russi che citavano fonti dell’Eliseo.

È evidente che Macron, meno vincolato dall’asse d’equilibrio tedesco e italiano sul tema dell’energia e del gas, voglia giocare da protagonista proprio alla vigilia delle elezioni presidenziali francesi. Reduci, però, dal vertice sulla sicurezza che si è concluso ieri a Monaco gli americani sono sembrati più inclini e interessati al pragmatismo, ma anche a lasciare il testimone di questa fase delicatissima a Mario Draghi per il prossimo faccia a faccia con Putin. Il tentativo del presidente italiano è quello di farlo sedere al tavolo con Zelensky superando i passaggi intermedi piùttosto che appiattirsi o sposare il rischio di una ‘fuga in avanti’ da parte del presidente transalpino.

Gli americani hanno ben presente che la posizione italiana sul gas è delicata e diversa dalla loro e non punta all’otranzismo autolesionistico. La stessa vice presidente Usa Kamala Harris lo ha riconosciuto a Monaco ritenendo l’Italia "la più esposta, comprendiamo i suoi timori", aggiungendo, però, che "è stata molto presente nei colloqui per evitare l’invasione".