Mercoledì 24 Aprile 2024

Papa Francesco a sorpresa assiste, ma non presiede il Te Deum

Al suo posto ha celebrato il cardinale Giovanni Battista Re

Papa Francesco ha presenziato ai Vespri (Ansa)

Papa Francesco ha presenziato ai Vespri (Ansa)

Città del Vaticano, 31 dicembre 2021 - Papa Francesco era presente nella basilica vaticana, ha presenziato ai Vespri, con il Te Deum per ringraziare per l'anno appena concluso, ma non ha presieduto la celebrazione. Al suo posto ha celebrato il cardinale Giovanni Battista Re. Una decisione presa all'ultimo momento visto che il personale della basilica pochi minuti prima della celebrazione ha posizionato la sedia del Papa.

Il Vaticano non ha spiegato il motivo di questo cambio di programma. Il Papa lo scorso anno aveva rinunciato del tutto a questa celebrazione di fine anno a causa della forte sciatalgia. ll Pontefice ha comunque pronunciato la sua omelia recandosi all'ambone. 

Con il neo sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, presente in prima fila, il Papa ha dedicato un richiamo dell'omelia alla Città Eterna, una città è "accogliente" se è attenta a "chi fa più fatica". "A Roma sembra che tutti si sentono fratelli; in un certo senso, tutti si sentono a casa, perché questa città custodisce in sé un'apertura universale. Oso dire: è la città universale. Le viene dalla sua storia, dalla sua cultura; le viene principalmente dal Vangelo di Cristo, che qui ha messo radici profonde fecondate dal sangue dei martiri, cominciando da Pietro e Paolo. Ma anche in questo caso, stiamo attenti: una città accogliente e fraterna non si riconosce dalla 'facciata' - ha sottolineato il Papa che è il vescovo di Roma -, dalle parole, dagli eventi altisonanti. No. Si riconosce dall'attenzione quotidiana, 'feriale' a chi fa più fatica, alle famiglie che sentono di più il peso della crisi, alle persone con disabilità gravi e ai loro familiari, a quanti hanno necessità ogni giorno dei trasporti pubblici per andare al lavoro, a quanti vivono nelle periferie, a coloro che sono stati travolti da qualche fallimento nella loro vita e hanno bisogno dei servizi sociali, e così via. È la città che guarda ad ognuno dei suoi figli, ad ognuno dei suoi abitanti, anzi, ad ognuno dei suoi ospiti".

Sull'anno appena trascorso, il Papa ha invitato a rafforzare la fraternità soprattutto in tempo di pandemia. "Questo tempo di pandemia ha accresciuto in tutto il mondo il senso di smarrimento. Dopo una prima fase di reazione, in cui ci siamo sentiti solidali sulla stessa barca, si è diffusa la tentazione del 'si salvi chi può'. Ma grazie a Dio abbiamo reagito di nuovo, con il senso di responsabilità. Veramente possiamo e dobbiamo dire 'grazie a Dio', perché la scelta della responsabilità solidale non viene dal mondo: viene da Dio; anzi, viene da Gesù Cristo, che ha impresso una volta per sempre nella nostra storia la 'rotta' della sua vocazione originaria: essere tutti sorelle e fratelli, figli dell'unico Padre". 

Bergoglio ha ricordato che "non si può celebrare il Natale senza stupore". Uno stupore "che non si limiti a un'emozione superficiale - questo non è stupore -, un'emozione legata all'esteriorità della festa, o peggio ancora alla frenesia consumistica. No. Se il Natale si riduce a questo, nulla cambia: domani sarà uguale a ieri, l'anno prossimo sarà come quello passato, e così via. Vorrebbe dire riscaldarsi per pochi istanti a un fuoco di paglia". 

Il Papa ha continuato: "Lo stupore cristiano non trae origine da effetti speciali, da mondi fantastici, ma dal mistero della realtà: non c'è nulla di più meraviglioso e stupefacente della realtà! Un fiore, una zolla di terra, una storia di vita, un incontro... Il volto rugoso di un vecchio e il viso appena sbocciato di un bimbo. Una mamma che tiene in braccio il suo bambino e lo allatta. Il mistero traspare lì", sottolineando che il primo cuore a essere "colmo di stupore" è quello di Maria. "Il suo cuore è colmo stupore, ma senza ombra di romanticismi, di sdolcinatezze, di spiritualismi. No. La Madre ci riporta alla realtà, alla verità del Natale, che è racchiusa in quelle tre parole di San Paolo: 'nato da donna'".  Poi il Pontefice si è recato al presepe allestito in piazza San Pietro.