Lunedì 22 Aprile 2024

Papa Francesco: "Dimissioni? Porta aperta, ma sarà il Signore a dirlo"

Il pontefice di ritorno dal Canada: "Draghi uomo di alta qualità internazionale". Appello ai politici per "responsabilità civica" in vista delle elezioni

Città del Vaticano, 30 luglio 2022 - Le dimissioni? "La porta è aperta". Un viaggio in Ucraina? "Vorrei andare", ma "vediamo adesso che cosa trovo quando arrivo a casa''. E le elezioni politiche in Italia? Serve "responsabilità civica". E' un Papa Francesco che parla a 360° quello che risponde alle domande dei giornalisti sul volo di ritorno dal Canada, dove ha incontrato anche le comunità indigene chiedendo loro perdono per quelle pratiche di assimilazione culturali nelle scuole residenziali cattoliche.

Bergoglio torna così a parlare di un possibile passo indietro come fatto dal suo predecessore Benedetto XVI. L'idea - spiega - non è "una catastrofe" perché "si può cambiare Papa, non c'è problema", "ma sarà il Signor a dirlo". "La porta è aperta, è una opzione normale, ma fino a oggi non ho bussato a questa porta", dice il pontefice pur ammettendo di non poter andare "con lo stesso ritmo dei viaggi di prima". "Credo che alla mia età e con questa limitazione devo risparmiare un po' per poter servire la Chiesa - aggiunge -. Devo limitarmi un po' con questi sforzi". D'altronde, Francesco spiega anche che "l'intervento chirurgico al ginocchio non va" perché "c'è tutto il problema dell'anestesia". "Io ho subito dieci mesi fa più di sei ore di anestesia e ancora ci sono le tracce - dice -. Non si gioca, non si scherza con l'anestesia".

Ha mai pensato quali caratteristiche vorrebbe che avesse il suo successore? "Questo è un lavoro dello Spirito Santo. Io non oserei mai pensare... Lo Spirito Santo questo lo sa fare meglio me, meglio di tutti noi", sottolinea.

Ma nel viaggio aereo che lo riporta a Roma, c'è anche spazio per discutere delle prossime elezioni nel nostro Paese. "Io non voglio immischiarmi nella politica interna italiana", precisa. Ma, rispondendo a chi gli chiede come ha vissuto la caduta di Mario Draghi, sottolinea: "Nessuno può dire che il presidente Draghi non fosse un uomo di alta qualità internazionale. É stato presidente della Banca (Centrale Europea). Ha fatto una buona carriera. Io ho fatto una domanda soltanto a uno dei miei collaboratori: dimmi, quanti governi ha avuto l'Italia in questo secolo? Lui mi ha detto 20. Questa è la mia risposta...". Dunque l'appello alle forze politiche alla "responsabilità civica".

Infine Bergoglio rivolge uno sguardo anche alla Chiesa e, pur senza sbilanciarsi, lascia uno spiraglio aperto sulla possibilità che un giorno questa possa rivedere la sua dottrina sulla contraccezione. " Il dovere dei teologi - osserva - è la ricerca teologica. Non si fa teologia con un 'no' davanti. Sarà il magistero a dire 'no', ma lo sviluppo teologico deve essere aperto. Il magistero deve aiutare a capire i limiti. Sugli anticoncezionali sono usciti gli atti di un congresso. Al congresso hanno cercato di andare avanti nella dottrina ma in senso ecclesiale. Il magistero dirà: sì va bene, non va bene".