Domenica 18 Maggio 2025
REDAZIONE CRONACA

Il Papa a San Pietro prima della Veglia pasquale. E’ sua l’omelia: “Siate speranza”

Nel testo letto dal cardinale Giovanni Battista Re, Bergoglio ricorda i “poveri della terra”, i “bambini mai nati”, le “donne umiliate e uccise”, e tutte le “vittime della guerra”. La sala stampa vaticana: farà di tutto per presenziare alla benedizione Urbi et orbi di domenica

Papa Francesco, accompagnato sulla sedia a rotelle, nella basilica di San Pietro per pregare prima della veglia pasquale (Ansa)

Papa Francesco, accompagnato sulla sedia a rotelle, nella basilica di San Pietro per pregare prima della veglia pasquale (Ansa)

Roma, 19 aprile 2025 – Papa Francesco regala un'altra visita a sorpresa. Nel pomeriggio, intorno alle 17.30, si è recato nella Basilica di San Pietro per pregare ed "essere vicino ai fedeli" che da lì a poco avrebbero preso parte alla messa della Veglia pasquale di cui il pontefice ha scritto l'omelia. Bergoglio è entrato e uscito dalla Porta della Preghiera, la più vicina a Casa Santa Marta.

La sala stampa vaticana ha confermato che il Papa farà di tutto per essere presente alla benedizione Urbi et Orbi, affacciandosi dunque dal loggione subito dopo la messa solenne di Pasqua.

La messa della Veglia pasquale

La celebrazione della Veglia pasquale è presieduta su delega del pontefice, dal cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio. Il rito ha avuto inizio nell'atrio di San Pietro con la benedizione del fuoco e la preparazione del cero pasquale. La processione verso l'Altare, con il cero pasquale acceso e il canto dell'Exultet, ha quindi dato il via alla Liturgia della Parola. Durante la celebrazione tre persone hanno ricevuto il battesimo, sacramento dell'iniziazione cristiana.

L’omelia scritta dal Papa

"La Pasqua del Signore non è un evento spettacolare con cui Dio afferma se stesso e obbliga a credere in Lui", scrive Papa Francesco nell'omelia letta dal porporato. "La Veglia pasquale ci ricorda che la luce della Risurrezione rischiara il cammino passo dopo passo, irrompe nelle tenebre della storia senza clamore, rifulge nel nostro cuore in modo discreto. E a essa corrisponde una fede umile, priva di ogni trionfalismo", sottolinea il Pontefice che ricorda come la Pasqua non sia "una meta che Gesù raggiunge per una via facile, aggirando il Calvario". "E nemmeno noi possiamo viverla in modo disinvolto e senza esitazione interiore – aggiunge –. Al contrario, la Risurrezione è simile a piccoli germogli di luce che si fanno strada a poco a poco, senza fare rumore, talvolta ancora minacciati dalla notte e dall'incredulità".

Francesco esorta a "riprodurre la Pasqua nella nostra vita e diventare messaggeri di speranza, costruttori di speranza mentre tanti venti di morte soffiano ancora su di noi". "Possiamo farlo con le nostre parole, con i nostri piccoli gesti quotidiani, con le nostre scelte ispirate al Vangelo", dice ancora il pontefice, invitandosi a non perdersi d'animo.  “Ritorniamo all'annuncio di questa notte: la luce lentamente risplende anche se siamo nelle tenebre; la speranza di una vita nuova e di un mondo finalmente liberato ci attende; un nuovo inizio è possibile, perché Cristo ha vinto la morte”.

"Tutta la nostra vita può essere presenza di speranza. Vogliamo esserlo –  scrive ancora Francesco – per quelli che si sono arresi o hanno la schiena curva sotto i pesi della vita", "per tutti i poveri e gli oppressi della Terra; per le donne umiliate e uccise; per i bambini mai nati e per quelli maltrattati; per le vittime della guerra. A ciascuno e a tutti portiamo la speranza della Pasqua!"