Martedì 23 Aprile 2024

Paolo Calissano, indagato avvocato ex tutore. "Bonifici sospetti e soldi spariti"

A Genova le accuse su Matteo Minna sono di peculato e circonvenzione di incapace

Paolo Calissano (Ansa)

Paolo Calissano (Ansa)

Roma 10 gennaio 2023 - L'avvocato Matteo Minna, ex amministratore di sostegno e tutore di Paolo Calissano, l'attore genovese scomparso a Roma il 29 dicembre 2021 in seguito a un'intossicazioni di antidepressivi, è indagato a Genova per peculato e circonvenzione di incapace. Lo notizia è stata riportata stamattina dal Sevolo XIX.

Ammonterebbe a circa un milione di euro la somma sparita dai conti di Calissano e su cui si concentrano le indagini dei militari del nucleo di polizia economico finanziaria. Soldi che l'attore avrebbe guadagnato attraverso la partecipazione a diverse società. Una di queste è stata la Autopark V maggio srl, poi liquidata. "È una fase delicata delle indagini - spiega l'avvocato Santina Ierardi che assiste i familiari dell'attore - e non commentiamo nulla".

Tra le operazioni al vaglio degli inquirenti ci sono una decina di bonifici partiti nel corso del 2019 da un conto intestato a Calissano e destinati a Minna, per spese e finanziamenti della Autopark. Ma a fronte di questi bonifici nella contabilità della società risulterebbero stanziamenti molto inferiori provenienti da Calissano.

A presentare un primo esposto, in cui si ipotizzava il peculato, erano stati i familiari di Calissano che si erano accorti degli ammanchi. Poi a dicembre, quando la procura di Roma ha chiuso le indagini sulla morte, ha integrato la denuncia ipotizzando anche la circonvenzione d'incapace. Il fascicolo è in mano al pubblico ministero genovese Francesco Cardona Albini e all'aggiunto Vittorio Ranieri Miniati.

La carriera di Calissano

Paolo Calissano, divenuto famoso negli anni 90 perché protagonista di alcune serie tv e di film di successo, vide una brusca frenata della carriera nel settembre 2005 quando nella sua casa genovese morì per overdose da cocaina la ballerina brasiliana Ana Lucia Bandeira Bezerra. L'inchiesta segnò una svolta per l'attore che patteggiò 4 anni e entrò in comunità. Poi arrivò la depressione. Nel 2006 il tribunale nominò Minna amministratore di sostegno dell'attore.