Tortolì, Paola Piras si risveglia dal coma e chiede del figlio morto per averla difesa

La donna era stata accoltellata dall'ex l'11 maggio scorso. Mirko, di 19 anni, è stato ucciso per essere intervenuto

Paola Piras e il figlio Mirko Farci

Paola Piras e il figlio Mirko Farci

Nuoro, 21 giugno 2021 - Dopo 40 giorni Paola Piras si è risvegliata dal coma e ha chiesto subito del figlio Mirko Farci. Nessuno ha avuto il coraggio di dirle che non c'è più. Non sa che il diciannovenne ha sacrificato la vita per difenderla dalla furia omicida del suo ex compagno, l'operaio Masih Shahid di origini pakistane, che l'ha colpita con 18 coltellate la mattina dell'11 maggio scorso a Tortolì

Paola Piras, le condizioni

Il ritorno alla vita della 51enne ha del miracoloso: arrivata in ospedale in piena emorragia, a causa delle 18 violente coltellate inferte dal 29enne - già denunciato in passato dalla donna per stalking e maltrattamenti e attualmente recluso nel carcere di Uta -, la donna ha subito tre delicati interventi chirurgici. Secondo quanto riportato da La Nuova Sardegna, ora le sue condizioni rimangono critiche, ma respira autonomamente ed è cosciente, tanto che ha subito chiesto del figlio. Gli psicologi del Centro di salute mentale della Assl di Lanusei tuttavia hanno preferito non metterla al corrente della morte del ragazzo. I medici che l'hanno in cura temono che la notizia possa aggravare le sue condizioni ancora molto delicate.

Il coma le era stato indotto farmacologicamente dai medici rianimatori, per preservare il suo corpo martoriato dalla violenza dell'ex compagno che ha sferrato fendenti in quasi tutti i suoi organi vitali.

Maturità postuma per Mirko

Paola Piras ha riparto gli occhi venerdì scorso, lo stesso giorno in cui l'istituto alberghiero Ianas ha conferito a Mirko il diploma di maturità postumo. La commissione gli ha assegnato 100 come punteggio finale. "Perché avere salvato la vita della madre quanto può valere se non il massimo?", ha spiegato durante la cerimonia in presenza a cui hanno partecipato il fratello, la zia e i compagni di classe del ragazzo.

Quel maledetto 11 maggio

Subito dopo il grave fatto di sangue, avvenuto poco prima dell'alba dell'11 maggio scorso, sul posto sono intervenuti in forze i carabinieri della compagnia di Lanusei che avevano immediatamente avviato una caccia all'uomo conclusasi attorno alle due del pomeriggio con la cattura di Shaid Masih, pachistano di 29 anni, accusato di aver colpito con diversi fendenti la ex e di aver ucciso il figlio. L'uomo era già stato arrestato per maltrattamenti e gli era stato imposto il divieto di avvicinarsi alla ex compagna. Dopo la cattura, alla periferia del paese, l'uomo era sfuggito a un linciaggio da parte della folla inferocita che si era radunata davanti alla caserma dei carabinieri.