Palù: "Il contagio rallenta e il vaccino ci aiuterà"

Il virologo: "Il tempo di raddoppio dei casi si è allungato". E sul siero anti Covid: una volta testato, non dovremo cambiarlo ogni anno

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Professor Palù, si abbassa lievemente l’indice Rt di trasmissione e cala da 4 giorni il numero dei contagi. La corsa del virus sta decelerando, il premier Conte ha parlato di plateau, quando arriverà?

"Se guardiamo la curva, dal primo ottobre c’è stata una impennata esponenziale, adesso invece la curva deflette, cioè cresce ancora ma con un andamento lineare, non è piatta per intendersi. I numeri sono sempre elevati, bisogna cercare di ridurli. Un dato positivo c’è ma le rianimazioni sono sature al 35%, si corre il rischio di limitare i ricoveri in terapia intensiva per cancro, malattie cardiovascolari, neuropatie degenerative, diabete".

Bollettino Coronavirus Italia del 15 novembre

Com’è cambiata la tendenza?

"Eravamo arrivati a dieci giorni, ora il tempo di raddoppio dei casi si attesta su 20-25 giorni. Ieri in terapia intensiva l’incremento è stato di 60 unità soltanto".

Insomma, avanti così possiamo sperare di cavarcela?

"Però abbiamo di contro il fatto che questo Coronavirus, come tutti i virus respiratori, ha una recrudescenza d’inverno e gli assembramenti ora come ora sono le condizioni più rischiose".

Potrebbe azzardare una previsione in questo momento?

"Occorre ancora qualche giorno di pazienza, ci vogliono due settimane almeno per vedere l’impatto delle misure, si tenga conto del periodo di incubazione del virus. Per dire che c’è stata una stabilizzazione occorre poi avere una sequenza di 7 giorni di numeri sempre uguali".

Dunque in che tipo di situazione ci troveremo a Natale?

"Chi può dirlo? Dipenderà dalle misure ma anche dall’andamento della stagione invernale".

Dopo le feste arriverà la fatidica terza ondata?

"Io credo che parlare di ondate ha poco senso in termini semantici. La prima curva da noi non si è mai esaurita. Gli unici che possono parlare di seconda ondata sono i cinesi, che hanno azzerato veramente i numeri. Noi abbiamo la seconda fase che continua. Invece, se guardiamo sotto l’equatore, emisfero australe, i casi si stanno riducendo perché è arrivata l’estate".

Vaccino, prime dosi a gennaio. Cambierà qualcosa?

"Gli annunci delle aziende farmaceutiche fanno alzare le quotazioni, e le speranze, c’è attesa, ma all’inizio il vaccino verrà somministrato in via sperimentale, l’impatto sarà limitato. Del resto, ci sono voluti due secoli per eradicare il vaiolo. Col Sars-Cov-2 dovremo vedere, abbiamo adesso 11 vaccini in fase tre di sperimentazione, ci lavorano aziende come Pfizer, Moderna, AstraZeneca e via dicendo".

Dica una parola di ottimismo.

"Diversamente da quanto pensavano gli scettici, il nuovo Coronavirus induce una forte risposta immunitaria specifica e protettiva nei soggetti guariti, diversamente da quanto accade con il virus HIV. Mi dica, da quanti anni inseguiamo il vaccino per l’Aids, che non arriva? E il vaccino antinfluenzale, non dobbiamo forse cambiarlo ogni anno? Nel caso del Covid-19 avremo uno o più vaccini stabili, che inducono una risposta anticorpale e una risposta cellulo mediata. Quindi sarà auspicabile che quella risposta sia duratura, in grado di proteggerci da tutti i Sars-Cov-2 in circolazione".

 

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