Martedì 23 Aprile 2024

Palermo, preside vieta ai bambini di pregare a scuola

Succede nella scuola materna ed elementare Ragusa Moleti. La circolare ha suscitato molte polemiche

Uno dei corridoi della scuola elementare e d'infanzia 'Ragusa Moleti' (Ansa)

Uno dei corridoi della scuola elementare e d'infanzia 'Ragusa Moleti' (Ansa)

Palermo, 23 novembre 2017  - A Palermo scoppia la polemica per l'iniziativa del preside che ha vietato ai bambini di pregare a scuola, una elementare e d'infanzia nel capoluogo siciliano.

Nicolò La Rocca, dirigente della scuola Ragusa Moleti, stamane ha diramato una circolare che impedisce agli insegnanti di fare recitare le preghierine ai bambini nell'ora della merenda e persino durante l'ora di religione. Non pago ha fatto rimuovere dalla scuola una statuetta della Madonna e alcune immagini, come quella di Papa Francesco.

"Mamma perché non possiamo più pregare in classe?", è questa la domanda più naturale che viene, ed è l'hanno fatta anche i bambini, che oggi non parlavano d'altro all'uscita, questa mattina. 

Presto il provvedimento sarà attivo anche nelle succursali. Oltre alle immagini dei Papi che erano appese alle pareti della sede centrale della scuola, il dirigente ha tolto anche quella di Giovanni Paolo II che si trovava nell'ufficio che gli è stato assegnato quando lo scorso settembre ha assunto il ruolo, lasciando tuttavia al suo posto il crocifisso. 

La circolare recitava: "Ci sarebbe nella nostra scuola l'usanza, da parte di alcuni docenti, di far pregare i bambini prima dell'inizio delle lezioni e/o di far intonare canzoncine benedicenti prima della consumazione della merenda". Poi ricorda, quasi a giustificare la decisione, che "considerando il parere dell'Avvocatura dello Stato dell'8 gennaio del 2009, allegato alla nota del gabinetto del Miur del 29 gennaio 2009, è da escludere 'la celebrazione di atti di culto, riti o celebrazioni religiose nella scuola durante l'orario scolastico o durante l'ora di religione cattolica, atteso il carattere culturale di tale insegnamento". 

Tutto sarebbe iniziato con le proteste di alcuni genitori che hanno scritto una lettera a un giornale. Gli insegnanti non appogiano l'iniziativa e uno rivela che il dirigente non ha consultato gli organismi scolastici prima di vietare le preghiere. 

"Mamma, la maestra di religione oggi ci ha detto che non potevamo fare la preghiera", racconta, perplesso, un bambino di dieci anni in quinta elementare. "Papà, lo sai? Oggi la maestra non mi ha fatto dire la preghierina prima della merenda", spiega una bimba all'uscita dalla scuola. Un piccolo terremoto per i bambini che, in alcuni casi, frequentano il catechismo o che hanno già preso la Prima comunione.