Venerdì 19 Aprile 2024

Palermo, mutilavano arti per truffare assicurazioni. Coinvolto anche un avvocato

Nuova maxi operazione con 42 fermi. Chi accettava di farsi fratturare gli arti con dischi di ghisa, spranghe, bastoni era 'ripagato' con 3-400 euro

Video della Finanza illustra le intercettazioni ambientali (Ansa)

Video della Finanza illustra le intercettazioni ambientali (Ansa)

Palermo, 15 aprile 2019 - Truffe alle assicurazioni con falsi incidenti, nuova maxi operazione nell'ambito dell'inchiesta su due bande che arrivavano a procurare gravissimi danni fisici - mutilazione degli arti e fratture - a vittime compiacenti e che, in un caso, hanno causato la morte della vittima.  Per frodare le assicurazioni non esitavano a usare modi cruenti, usando un eufemismo. Mutilazioni per lucrare premi e rimborsi. Chi accettava di farsi fratturare gli arti con dischi di ghisa, spranghe, bastoni era 'ripagato' con una miseria: tra i 300 e i 400 euro, per una gamba o un braccio erano alcune delle tariffe accettate da chi si trovava nel bisogno e non aveva alternative: poveri, disoccupati, ragazzi madri, migranti. Pochi euro a fronte di guadagni di decine di migliaia di euro per gli organizzatori. Complessivamente sono 42 i fermi eseguiti oggi nella doppia operazione. Oltre 50 le vittime. 

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LA PRIMA BANDA - La prima operazione, denominata "Tantalo bis", è stata condotta dalla polizia in esecuzione di un fermo di indiziato di delitto emesso dalla procura di Palermo, contro la pericolosa organizzazione criminale specializzata in frodi assicurative realizzate attraverso le mutilazioni di arti di vittime compiacenti. Scoperti numerosissimi raggiri ai danni di compagnie assicurative. Sono 34 le persone oggetto del provvedimento di fermo contro gli 'spaccaossa' eseguito dalle Squadre mobili di Palermo e Trapani. Tra questi anche un avvocato palermitano che curava la parte legale di molti dei falsi incidenti. Centinaia le persone indagate. Coinvolti colletti bianchi, periti assicurativi, dipendenti infedeli.

Particolarmente violenti i membri dell'organizzazione che non esitavano a scagliare pesanti dischi di ghisa - come quelli utilizzati nelle palestre - sugli arti delle vittime, in modo da procurare delle fratture che spesso menomavano le parti coinvolte costringendole anche per lunghi periodi all'uso di stampelle e sedie rotelle. Importanti le dichiarazioni rese alla procura da alcuni 'pentiti': si tratta di soggetti tratti in arresto nell'ambito dell'operazione "Tantalo" della Mobile di Palermo dello scorso agosto. 

LA SECONDA BANDA - La seconda banda è stata colpita da Guardia di finanza e polizia penitenziaria del carcere "Lorusso-Pagliarelli", nell'operazione "Contra fides". Le accuse: lesioni gravi, usura, estorsione, peculato, truffe assicurative e autoriciclaggio. Eseguito un provvedimento di fermo nei confronti di 8 persone con il sequestro di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie e numerose perquisizioni.

LA VITTIMA - Accertati ulteriori particolari in riferimento alla morte di un cittadino tunisino, Hadry Yakoub, trovato morto su una strada alla periferia di Palermo, e per la quale erano stati già fermati alcune persone lo scorso agosto, accertando le responsabilità di altre tre persone. Gli venivano procurate dosi di crack per evitare che si potesse sottrarre alle lesioni. La morte, in un primo momento considerata come conseguenza di un incidente stradale, in realtà era stata determinata dalle fratture multiple provocate al tunisino per inscenare un finto incidente.