Pagliarulo (Anpi): "Sono antifascista ma non Putiniano. Con il Papa e contro l'invasione"

Il presidente dei partigiani cerca di ricomporre la frattura dei giorni scorsi, in vista del 25 Aprile, ma conferma la linea contraria all'invio di armi: "Benzina sul fuoco"

Il presidente dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo

Il presidente dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo

Roma - “Stiano tranquilli tutti quelli che si stanno accanendo contro l’Anpi, continueremo a condannare senza se e senza ma un’invasione sanguinosa di cui Putin ha ogni responsabilità”. Lo afferma il presidente dell’ Anpi, Gianfranco Pagliarulo, nel tentativo di ricomporre una frattura nata dopo alcune prese di posizione nei giorni scorsi contro la fornitura di armi all’Ucraina e quindi la resistenza di Zelensky a Putin. Nel mirino anche alcuni suoi vecchi post sull'Ucraina del 2014, durante la crisi con il Donbass.

“In questo periodo non c’è giorno in cui l’Anpi non sia attaccata da qualcuno. Ecco la tecnica: far dire al bersaglio della polemica, cioè io, esattamente il contrario di quello che ho detto, ho parlato di unità e scopro che le mie parole sono di divisione. Oggi - aggiunge - nel pieno di una guerra terrificante e un’invasione la cui responsabilità ricade su Putin, sembra che chiunque stia fuori dal coro diventi un pericoloso putiniano”. 

“Continueremo a sostenere l’urgenza dell’immediato cessate il fuoco e del ritiro delle truppe russe dall’Ucraina, continueremo a sostenere che l’unica via per far cessare questa catastrofe è una trattativa seria e una continua de-escalation, continueremo a sostenere che l’invio delle armi, che si sta incrementando è benzina sul fuoco di una guerra che può deflagrare su scala europea e mondiale di cui le prime vittime sono proprio gli ucraini“.

Pagliarulo precisa dunque il suo pensiero: “L’obiettivo è la pace, sappiamo di essere tanti, condividiamo gli appelli del Papa. Per questo manifesteremo il 25 aprile- conclude Pagliarulo - Eravamo, siamo e rimarremo sempre antifascisti”. Il presidente dell’Anpi era stato attaccato anche dal leader di Azione, Carlo Calenda: “Questo signore ha provocato un enorme danno alla memoria della resistenza. Le sue sono opinioni assurde ma legittime. Ma se prese a nome dell’Anpi fanno male a tutti coloro che sono impegnati a custodire la memoria della resistenza. Dovrebbe dimettersi rapidamente“.