Mercoledì 24 Aprile 2024

"Paghi 6 euro". Ma è morto Il sollecito all’orafo delle dive

Scomparso dieci anni fa, creava gioielli per la Hepburn e Jackie Kennedy. Viveva da solo e aveva scelto di lasciare la sua eredità a un ospizio

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di Daniele Rescaglio

Il sollecito per il mancato pagamento del canone Tim arriva ’puntuale’, dieci anni dopo la morte dell’interessato, uno dei più grandi gioiellieri del secolo scorso nonché benefattore della città di Cremona. Chissà come avrebbe commentato l’interessato, l’orefice Luciano Somenzi, che ha creato bijoux per dive del calibro di Audrey Hepburn e Jackie Kennedy Onassis scomparso il 30 dicembre del 2011."La informiamo che non risulta pervenuto il pagamento dell’importo di seguito indicato: 6,12 euro" recita il sollecito relativo al canone di una linea fissa. La missiva è arrivata all’indirizzo di Piazza Roma dove Luciano Somenzi e la sorella Lucia hanno vissuto fino a una decina di anni prima di trasferirsi in via Oscasali.

Non trovando il nome dell’interessato, il postino ha lasciato la missiva sul mobiletto all’ingresso del palazzo: uno dei condomini, che ben ricordava i fratelli Somenzi, morti dieci anni fa, ha aperto quella lettera.

La Tim invita Somenzi a versare 6,12 euro, il debito sulla linea fissa (0372…) relativo al periodo marzo 2021 e "ad effettuare il versamento di quanto dovuto entro quindici giorni dalla data della presente". Il sollecito dà come termine ultimo per il pagamento domani, 10 maggio. "In caso contrario, saremo costretti ad adire le vie legalistragiudiziali nei suoi confronti per il recupero del credito. Le eventuali azioni comporteranno aggravio di spese a suo carico".

Luciano Somenzi aveva il suo negozio nella Galleria del Corso, a due passi dal Duomo, mentre in estate si trasferiva a Porto Cervo in Costa Smeralda, dove aveva aperto un altro negozio: fu qui che conobbe Audrey Hepburn. Colto, raffinato e molto generoso scomparve a una settimana di distanza dalla sorella, senza figli e senza eredi, e lasciò buona parte delle sue sostanze agli anziani di Cremona Solidale. "Preciso che tutti i quadri, gli arredi, i gioielli e tutto ciò che è nella mia casa e nel mio negozio sono di mia esclusiva proprietà. Desidero che tutto venga venduto sulla base del valore determinato dai periti", scrisse Somenzi nel testamento. "Il ricavato sarà così ripartito: 90% all’ospizio di Cremona da usare per la costruzione di una nuova palazzina; il 5 % in parti uguali al Rifugio del cane e al gattile". Un altro cinque per cento all’inseparabile governante che ha seguito i fratelli Somenzi sino al loro ultimo respiro.