Martedì 16 Aprile 2024

Padre Nostro, cambia la formula della preghiera di Gesù

Ok della Cei. Dal 2019 a messa non si dirà più "non c'indurre in tentazione"

Papa Francesco (Ansa)

Papa Francesco (Ansa)

Roma, 15 novembre 2018 - Cambia il 'Padre nostro' a messa. L'assemblea generale della Conferenza episcopale italiana ha approvato, con voto unanime dei duecento vescovi presenti, la terza edizione del Messale (il libro che riporta le orazioni per la celebrazione eucaristica). Al centro della delibera la nuova traduzione della preghiera insegnata da Gesú ai discepoli. La formula latina del 'Padre nostro' ('et ne nos inducas in tentationem') viene ora resa in italiano con la formula 'non abbandonarci alla tentazione' che sostituisce la corrente, recitata ogni domenica in chiesa, 'non ci indurre in tentazione'.

Questa seconda versione, frutto di un approfondimento biblico avviato nel lontano 1988 - nella commissione di studio si trovarono concordi sull'aggiornamento anche i cardinali Carlo Maria Martini e Giacomo Biffi, progressista il primo, conservatore il secondo -, è già inclusa nella Bibbia Cei del 2008 dopo il voto favorevole dell'assemblea dei vescovi risalente a sei anni prima. La nuova traduzione del 'Padre nostro' appare meno letterale, ma rende meglio il significato originale e aderisce senza equivoci alla dottrina cattolica che professa un Dio misericordioso, come tale non certo propenso a indurre nel peccato i suoi figli. 'Non abbandonarci alla tentazione' può cosí significare, da un lato, 'non abbandonarci, affinché non cadiamo nella tentazione' (in linea con l'ultima traduzione francese del Messale), dall'altro, 'non abbandonarci alla tentazione quando già siamo nella tentazione'. La nuova edizione italiana del libro liturgico per eccellenza dovrà ora ricevere la 'confermatio'  (dopo il motu proprio del Papa sulle traduzione, 'Magnum principium', non si richiede la piú stringente 'recognitio') da parte della Congregazione per il culto divino. La sua pubblicazione è attesa per il prossimo anno. Solo allora a messa sarà recitato il Padre nostro nella nuova formula votata dai vescovi.