Over 50 grandi assenti Il 20% rifiuta ancora il siero

Sono la fascia d’età più dubbiosa, ma emergono i primi segnali in controtendenza. Il sottosegretario Costa lancia l’allarme: "Rappresentano il 90% dei ricoverati"

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di Antonella Coppari

Ferragosto vaccino mio non ti conosco. C’entrerà davvero il cuore dell’estate con quel buco nero di non vaccinati tra gli over 50 che, stando ai dati statistici, è all’origine della progressiva ma inesorabile risalita di casi, decessi e ospedalizzazioni? Secondo il quartier generale del commissario Figliuolo sì: oggi uscirà il report settimanale delle dosi somministrate, ma dalla tolda di comando del Generale già mettono le mani avanti: "È un periodo complicato, le persone sono in vacanza. Questa settimana, forse anche la prossima non fanno testo". Qualche spiraglio di ottimismo in più arriva dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa (Noi con l’Italia): "In un momento di flessione, c’è stato un incremento di 10mila inoculazioni al giorno nella fascia più restia a vaccinarsi, quella dei cinquantenni. Uno spostamento che fa ben sperare".

Sapremo questo pomeriggio se quello del vice di Speranza è un wishful thinking o una previsione azzeccata. Resta il fatto che se non proprio una goccia nel mare, 10mila inoculazioni non sono sufficienti a colmare il gap: secondo gli ultimi dati ufficiali sono 1,912 milioni (20,2%) i 5059 ancora a zero dosi. Una platea che ha superato quella degli over 60 anni nelle medesime condizioni, scesi a 1,814 milioni, pari al 10,1%.

"Eppure, sono i 50 enni che rischiano di più l’ospedalizzazione – sospira Costa –, sono il 90% dei ricoverati". Incalza il presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta: "Costituiscono un tallone d’Achille che non ci consente di affrontare l’autunno con tranquillità". Tanto più se si tiene conto di quanto accade in Sicilia: è una delle regioni con la quota più bassa di immunizzati tra le fasce d’età più alte, e dove la curva dei contagi cresce (1377, con 641 ricoveri in area non critica, e 83 in terapia intensiva). Gira voce che scamperà la zona gialla per ora, ma la situazione è molto critica. "Tutto ciò dimostra che c’è una stretta connessione tra numero di vaccinati e numero di malati di Covid – avverte Costa – Chi decide di non vaccinarsi compie un atto di irresponsabilità, che mette a rischio non solo la propria vita anche quella degli altri".

Oltre la ’spinta gentile’ , ovvero la necessità di esibire il Green pass per non essere escluso dalla vita sociale, cosa si può fare per convincere i cinquantenni riottosi? "Rispetto a quella piccola parte di loro che sono No-vax le parole non servono – dice ancora Costa – con tutti gli altri un ruolo fondamentale potranno giocarlo farmacisti e i medici di famiglia. Persone con cui c’è un rapporto di fiducia". Sempre che, incalza il professor Cartabellotta, "il cinquantenne dubbioso sui vaccini si confidi con i sanitari che, si sa, non possono accedere all’anagrafe sanitaria dunque non possono sapere chi, tra i loro clienti, è immunizzato e chi no". Forse anche per questo, Palazzo Chigi confida nel potere dei testimonial come conferma il tweet diffuso ieri: "Anche i campioni olimpici Gianmarco Tamberi (salto in alto), Ruggero Tita e Caterina Banti (vela, classe Nacra 17) sostengono la campagna vaccinale". Un po’ il battage comunicativo, un po’ il calendario che avvicina la fine dell’estate alimentano la speranza nel governo che la falla rappresentata dagli over 50 possa essere presto tappata. Con il timore che, se il gap invece non fosse colmato, tra inizio della scuola e nodo irrisolto dei trasporti il quadro potrebbe complicarsi.