Over 50 al lavoro, addio al super green pass

Il governo prepara le tappe per il ritorno alla normalità dopo il 31 marzo. Quarta dose necessaria? Bassetti si scaglia contro il ceo di Pfizer

Roma, 16 marzo 2022 - Il governo progetta lo stop all’obbligo del Super pass per gli over 50 sul posto di lavoro: potrebbe bastare quello ‘base’. È questa la novità maggiore della road map in preparazione in vista della fine dello stato di emergenza, prevista il 31 marzo. Ma il pericolo, in tempi di pandemia, è sempre quello di finire fuori tempo. Come se non volesse farsi oscurare dalla guerra in Ucraina – incluso latente brivido nucleare – il Covid rialza infatti la testa. E nella combinazione tra promesse, desideri e realtà, all’improvviso non tutto gira per il verso giusto. In Cina riparte la rumba dei contagi e 42 milioni di persone sono in lockdown, negli Stati Uniti e in tutta Europa (Italia compresa) la variante Omicron 2 promuove un’evidente moltiplicazione dei casi. Forse non un semplice sussulto statistico, ma il frutto di una capacità di propagazione che – secondo i primi studi – è addirittura del 30 per cento superiore rispetto a quella (già record) di Omicron. Le novità delle ultime 24 ore sorprendono, ma l’Italia si sente ormai a un bivio emotivo. Pur con occhio spalancato sulle dinamiche virali, il governo accelera i preparativi di fine restrizioni. E il via libera al progressivo allentamento delle misure potrebbe arrivare già domani in Cdm previo passaggio in Cabina di regia. Oggi a mezzogiorno è prevista anche la Conferenza delle Regioni per presentare le proprie proposte.

Bollettino Covid del 16 marzo

L’infettivologo Matteo Bassetti
L’infettivologo Matteo Bassetti

Cardine dell’uscita dall’emergenza sarà la fine dell’obbligo di Green pass all’aperto per ristoranti e bar così come per l’utilizzo dei trasporti locali. Decadranno con ogni probabilità anche le quarantene da contatto (non vaccinati inclusi) e la certificazione verde per accedere a strutture ricettive, musei, mostre e attività commerciali. Un assist per Pasqua. L’argomento mascherine divide ancora falchi e colombe. Il partito al momento prevalente prevede di mantenere le mascherine al chiuso ancora per un po’ e magari di sostituire le Ffp2 a scuola con le più semplici chirurgiche. Per i trasporti a lunga percorrenza si ragiona sull’ipotesi tampone (tuttavia più afflittiva per chi ha già il super pass). Circola persino la suggestione di un ‘liberi tutti’ per i positivi asintomatici (senza più isolamento). Insomma, nulla è definito. E appare quindi plausibile la prediposizione di verifiche quindicinali prima di acconsentire ad esempio, tra maggio e giugno, alla revoca del Green pass al chiuso o all’adozione della mascherina chirurgica negli stadi o nei trasporti.

Tutto questo accade mentre scoppia la polemica sulla quarta dose vaccinale "al momento necessaria", secondo Albert Bourla, ceo di Pfizer. "È gravissimo che i Ceo di grandi aziende farmaceutiche parlino come esperti", protesta Matteo Bassetti, primario al San Martino di Genova, caso mai favorevole "a un ‘booster’ tra ottobre e dicembre, insieme all’antinfluenzale".