Ostellari e Ddl Zan: chi è il senatore della Lega e perché Fedez lo ha attaccato

Avvocato e parlamentare della Lega, è anche presidente della Commissione Giustizia a Palazzo Madama

Andrea Ostellari e Matteo Salvini (Dire)

Andrea Ostellari e Matteo Salvini (Dire)

Roma, 2 maggio 2021 - Andrea Ostellari secondo Fedez "è l'uomo del momento". Il rapper sul palco del Concerto del Primo Maggio ha citato più volte il senatore leghista a proposito del Ddl Zan (qui il testo integrale in Pdf) Il monologo del cantante ha innescato il dibattito politico e scatenato quello social. Ma chi è Andrea Ostellari che Fedez ha attaccato in diretta televisiva su Rai Tre sostenendo che sia stato lui a decidere "che un disegno di legge di iniziativa parlamentare, quindi massima espressione del popolo, che è stato già approvato alla Camera come il Ddl Zan, può tranquillamente essere bloccato dalla voglia di protagonismo di un singolo, cioè se stesso". 

Fedez e il Primo Maggio: esplode il caso. Il video e le polemiche

Chi è Andrea Ostellari

Il senatore leghista, 47 anni, fa parte del gruppo del Carroccio in Senato dove è anche presidente della Commissione Giustizia. Avvocato, iscritto all'albo dei Cassazionisti, è stato viceprocuratore onorario presso la Procura della Repubblica di Bassano del Grappa, con funzione di pubblico ministero avanti il Giudice di pace e Tribunale Monocratico Penale. Nel 2015 è diventato segretario provinciale della Lega a Padova, carica che ha abbandonato in seguito all'elezione a senatore nel 2018. Il 15 maggio 2020 è stato anche nominato da Matteo Salvini commissario della Lega Emilia

Il Ddl Zan e le polemiche

Il testo del Ddl Zan è stato calendarizzato in Commissione Giustiza al Senato, dopo essere stato approvato alla Camera, pochi giorni fa, esattamente il 28 aprile. La proposta è passata con 13 voti contro 11, con Italia Viva - che ha votato a favore - a rivendicare di "essere stata decisiva". Il testo è in calendario con altri provvedimenti e l'ordine con cui saranno discussi non è ancora stato stabilito. Ostellari, presidente della Commissione, mercoledì scorso dichiarava:  "Il voto sul calendario dei lavori ha certificato che, in commissione Giustizia, la maggioranza è spaccata. Al successivo incardinamento del disegno di legge Zan, seguiranno le audizioni e il dibattito sulle proposte emendative". Quindi aggiungeva: "Il regolamento prevede che il relatore di ciascun disegno di legge sia il presidente della commissione, che ha la facoltà di delegare questa funzione ad altri commissari. Poiché sono stato confermato presidente, grazie al voto della maggioranza dei componenti della Commissione, per garantire chi è favorevole al ddl e chi non lo è, tratterrò questa delega''.

Quindi, oltre a essere presidente della Commissione, Ostellari è anche relatore del ddl Zan. Il senatore ha già chiarito la tabella di marcia: incardinamento in commissione entro maggio, a seguire audizioni e il dibattito sulle proposte emendative per, eventualmente, modificare il testo. Significa che per approvare la legge potrebbero volerci mesi. Già nei giorni scorsi, la scelta del presidente di Commissione di tenersi la delega di relatore ha sollevato non poche polemiche. 

M5S, Pd e Leu hanno preso di mira Ostellari, lo accusano di aver fatto le barricate per ostacolare la legge sui reati di omofobia. Il deputato Alessandro Zan, padovano come il senatore leghista, ha accusato il presidente della Commissione Giustizia di "tenere in ostaggio" la legge. Ostellari, da parte sua, in una recente intervista ad Avvenire ha definito le critiche "pretestuose", ribadendo di aver agito secondo il regolamento e spinto dalla delicatezza del tema. "Ho deciso di mantenere l'incarico per evitare altre polemiche", ha detto, sottolineando che alcuni punti del testo vanno modificati. Come l'articolo 1, in cui si definiscono i termini di sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere, e "non per togliere diritti, ma perché quei diritti siano ben garantiti".