SARA BESSI
Cronaca

Ospedali sott’acqua. Stanze e corridoi allagati, in tilt anche gli ascensori. Il dramma dei malati

Da Prato a Pontedera, quattro le strutture danneggiate. Ambulanze dirottate . Emergenze e cure oncologiche garantite grazie a medici e infermieri.

Ospedali sott’acqua. Stanze e corridoi allagati, in tilt anche gli ascensori. Il dramma dei malati
Ospedali sott’acqua. Stanze e corridoi allagati, in tilt anche gli ascensori. Il dramma dei malati

e Lisa Ciardi

La crisi nella tragedia se alcuni ospedali toscani, in particolare a Prato, Borgo San Lorenzo nel Mugello e Pontedera, vanno in tilt fra stanze allagate, corridoi inaccessibili e ascensori bloccati. Proprio al Santo Stefano di Prato la situazione più critica, addirittura al pronto soccorso (oltre che negli spogliatoi degli operatori). L’acqua ha raggiunto i terminali elettrici, costringendo al blocco degli ascensori, dei trasporti meccanizzati (i pasti) e della posta pneumatica. Il 70% del pronto soccorso è rimasto fuori uso e le ambulanze del 118 hanno dovuto essere dirottate verso altri ospedali. Caos che si è aggiunto al caos. E pensare che la struttura di Prato è tra le più moderne della Toscana.

A causare l’allagamento l’afflusso eccezionale di acqua nel reticolo della zona. Le casse di espansione attorno all’ospedale hanno funzionato regolarmente, ma la portata dell’acqua è stata tale da renderle insufficienti, provocando la rottura dell’argine del torrente Bardena.

Da giovedì sera tutti i dipendenti si sono prodigati per cercare di garantire al meglio il servizio, con medici, infermieri e operartori socio sanitari che sono rimasti in ospedale ben oltre il proprio turno. Sono stati portati avanti gli interventi chirurgici d’urgenza, mentre quelli programmati sono stati in parte sospesi in attesa di riprendere regolarmente da lunedì. Pieno funzionamento anche per la diagnostica, la sala parto e le cure chemioterapiche. Per la dialisi garantite le urgenze. "La situazione a Prato è al momento la più critica – ha spiegato sera l’assessore regionale alla salute, Simone Bezzini che ieri mattina ha fatto tappa al Santo Stefano, poco dopo il governatore Eugenio Giani – e le ambulanze in arrivo sono state dirottate sugli ospedali vicini, verso Firenze ma anche a Pistoia. In uno spazio rimasto asciutto è stata comunque subito attrezzata una zona di triage in modo da accogliere tutti coloro che sono arrivati al pronto soccorso con il proprio mezzo. Nessuno è stato mandato indietro".

Nel territorio dell’Asl Toscana Centro si sono registrati disagi anche nell’ospedale di Borgo San Lorenzo, in Mugello, dove con un’unica sala operatoria agibile sono state garantite le urgenze, interrompendo invece l’attività programmata (oncologia esclusa). Qualche infiltrazione in una sala operatoria anche all’ospedale San Giovanni di Dio tra Firenze e Scandicci, allagamenti localizzati in alcuni ambienti dell’ospedale di Pontedera.

"In tutti questi casi – ha detto Bezzini – le varie problematiche sono state risolte fra la notte e la mattinata. Restano quindi solo le criticità a Prato". Intensa anche l’attività del 112. Durante la fase più critica dell’ondata di maltempo e nelle successive ore di difficoltà, ovvero dalle 16 di giovedì pomeriggio fino alle 13 di ieri, la centrale operativa del numero unico di emergenza ha gestito 15.971 chiamate. Nel 75% dei casi si è trattato di richieste di intervento dei vigili del fuoco, nel 15% di emergenze sanitarie e il resto di chiamate alle forze dell’ordine. D’accordo con i comandi dei vigili del fuoco, è stata sempre la centrale a filtrare le chiamate prioritarie, pari a 1230 segnalazioni, in modo da dare priorità agli interventi sulle situazioni più gravi.