"Oscurate la chat dei No vax". Il pm in pressing su Telegram

Torino, chiesto il sequestro del canale ’Basta dittatura’. Virologi e giornalisti nel mirino dei negazionisti sul web

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di Viviana Ponchia

Non hanno un volto. Non hanno un nome. Si definiscono un gruppo di persone. E hanno un solo obiettivo: "Distruggere questa dittatura sul nascere prima che arrivino a spararci per strada". Nemico è il governo, il medico, il giornalista. Quarantamila iscritti, centinaia di commenti all’ora. Chi cerca il dialogo è considerato un disturbatore, segnalato e immediatamente espulso.

Dopo settimane di insulti, minacce e vere e proprie azioni di stalking la procura di Torino ha emesso un decreto di sequestro contro la chat di Telegram "Basta dittatura", la piazza virtuale di No Vax e No Green pass.

I reati ipotizzati sono istigazione a delinquere aggravata dallo scopo di commettere delitti di terrorismo e dall’utilizzo di strumenti informatici e telematici e di trattamento e diffusione illecita di dati personali su larga scala.

Il pm Valentina Sellaroli ha mandato una mail alla struttura legale del social con sede a Dubai, al momento non ha ricevuto risposte e non si esclude che nei prossimi giorni possa avviare una rogatoria internazionale se il canale resterà attivo.

I gestori si difendono così: "È stato creato perché in giro c’erano solo canali fuffa con complottismi patetici che mischiano il buono con il cattivo e così si danneggia tutto il movimento anti truffa Covid e anti-dittatura. Se ci fossero state alternative valide, staremo a goderci il mare invece di doverlo controllare".

Nel frattempo sono stati resi pubblici svariati numeri di Palazzo Chigi, dall’Ufficio per la comunicazione a quello del programma di governo. I recapiti di virologi e politici.

La mappa dei giornalisti "contro". I frequentatori della chat non si sono lasciati intimorire. C’è chi prova a organizzarsi con un canale di riserva dove riversare gli iscritti e chi sta studiando un codice per non essere identificati da soggetti esterni. Qualcuno continua a dire che sono tutte falsità per convincere le persone a vaccinarsi.

C’è chi propone l’occupazione degli uffici di Telegram e chi provoca la procura di Torino scrivendo: "Non avete ancora chiuso. E noi con falci e forconi non ci faremo comandare".

Scrivono gli irriducibili che chiamano il Green Pass "passaporto schiavitù": "Siamo in dittatura e dobbiamo ribellarci per riavere le nostre libertà".

È solo uno dei tanti centri di incubazione, ma il meglio strutturato. Non si fanno sconti. Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio è stato definito "un altro infame da giustiziare", per cui "è necessario il piombo". Insulti anche per medici come Bassetti e Burioni. E giornalisti.

Presa di mira la redazione de La Repubblica come anche quella di Libero, di cui sono stati pubblicati i nomi del consiglio di amministrazione, della direzione e dei capo redattori centrali.

Nel mirino anche i sindacati, dei quali si invita ad annullare le tessere, protestando contro Cgil, Cisl e Uil: "Che ne dite di fare una bella visita anche alle sedi di questi sindacati di me...?". Nei messaggi che affollano il canale viene dettata una vera e propria agenda. Il blocco delle stazioni ferroviarie è stato un flop, ma la lotta continua.