Mercoledì 24 Aprile 2024

L’orso del Trentino verrà identificato oggi. Trappola a tubo e iniezione per abbatterlo

Gli esiti degli esami del Dna forniranno l’identificazione genetica dell’esemplare che ha ucciso Andrea Papi. Domani i funerali del runner ucciso. Incontro al ministero. Fugatti: ordinanze di abbattimento per altri 3 esemplari

Trento, 11 aprile 2023 - Arriveranno oggi gli esiti degli esami del Dna per arrivare alla ‘targa’, ovvero il nome in codice, dell’orso bruno che mercoledì scorso ha aggredito e ucciso nei boschi di Caldes in Trentino il runner Andrea Papi.

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Nel frattempo nella zona boschiva dove è avvenuta l'aggressione, notoriamente abitata da almeno una ventina di orsi, i forestali provinciali trentini stanno svolgendo attività di monitoraggio nell'aria di 800 ettari tra Dimaro e Mostizzolo lungo la destra orografica del fiume Noce. Per il momento la zona dove è avvenuta l'aggressione non è interdetta ma probabilmente lo diventerà una volta che ci sarà l'identificazione genetica dell'esemplare. Oggi dai laboratori di analisi della 'Fondazione Mach' di San Michele all'Adige dovrebbe uscire il nome che ha causato la morte di Papi. In Trentino vivono tra i 100 e i 110 orsi e circa l'85% è schedato, ovvero ha un codice. 

Ordinanze di abbattimento per altri 3 esemplari problematici

Il governatore del Trentino, Maurizio Fugatti, ha annunciato che firmerà le ordinanze anche per altri tre esemplari considerati problematici.

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Come avverranno cattura e abbattimento

Le pendici del monte Peller, montagna raggiungibile sia dalla Val di Non che dalla Val di Sole, sono molto abitate dai plantigradi. Quando i forestali sapranno quale orso dovranno ricercare, inizieranno le operazioni per arrivare prima alla cattura e poi all'abbattimento. Saranno impegnate anche unità cinofile specializzate nelle ricerca di orsi. Si tratta di operazioni tutt'altro che semplici o di routine dove è necessario personale altamente specializzato. Tra le metodologie per catturare l'orso c'è sicuramente la trappola a tubo. L'animale entra in tubo a doppia entrata, c'è un'esca dove si trova il cibo, e poi le porte si chiudono. Dalle aperture, laterale o superiore, viene fatta l'iniezione della sedazione. Nella squadra c'è un veterinario che stabilisce la dose del sonnifero e con quale potenza deve essere inserita la siringa. C'è poi il sistema del dardo narcotico ma è più complesso perché prevede un incontro più ravvicinato con un orso.

I funerali di Andrea Papi

I funerali di Andrea Papi verranno celebrati domani alle 15. Le esequie si terranno nella piccola chiesa parrocchiale di San Bartolomeo a Caldes, paese di poco più di mille abitanti in Val di Sole in Trentino. Domani per l'intera giornata in tutti i 13 comuni della Val di Sole, sarà lutto cittadino. Nel frattempo il portale ruralpini.it che si occupa del lavoro in zone di montagna e contrario al progetto 'Life Ursus' che ha riportato gli orsi in Trentino, nell'accogliere l'appello di Franca Ghirardini, madre di Andrea Papi, come atto simbolico di solidarietà e vicinanza, rilancia affinché domani sera, giorno dei funerali, venga esposto un lumino acceso sulle finestre delle case. 

La lettera della mamma

La madre del giovane runner morto ha evidenziato in una lettera la rabbia e l'indignazione per quanto non è stato fatto da parte delle autorità preposte. "Sappiate che noi siamo arrabbiati e indignati. Il sistema ha fatto sì che Andrea diventasse la prima vittima annunciata. Eravamo a conoscenza dei fatti accaduti nel tempo, ma non ci sono stati grandi interventi per garantire la sicurezza della popolazione", ha scritto Franca Ghirardini in una lettera rivolgendosi alle autorità. "Volevo dirvi che la mia anima e quella dei miei familiari è devastata da un immenso dolore, non riusciamo a capacitarci e a farcene una ragione. Il sapere che Andrea è stato in balia dell'orso mi devasta. Andrea e Laura (l'altra figlia, ndr) sono la nostra ragione di vita e per questo chiedo rispetto. Andrea è nato e vissuto qua, amava la natura e la rispettava, il suo territorio, le sue cime, le sue traversate erano la sua vita", sono ancora le parole della mamma.

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L’incontro con il ministro Pichetto Fratin

Il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha incontrato questa mattina il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. All’incontro, che si è svolto nella sede del Ministero, erano anche presenti il presidente di Ispra, Stefano Laporta, il dirigente generale del Dipartimento Protezione Civile, foreste e fauna della Provincia, Raffaele De Col e, in collegamento, l’assessore provinciale all’agricoltura Giulia Zanotelli. Il presidente Fugatti ha evidenziato al ministro la necessità di portare il progetto di reintroduzione dell’orso in Trentino, risalente al 1999, al suo obiettivo originario. Il ministro ha confermato la piena collaborazione e ha raccomandato al presidente Fugatti la massima condivisione con Ispra delle procedure che porteranno all’individuazione dei soggetti ritenuti potenzialmente pericolosi per l’uomo, già responsabili di atteggiamenti aggressivi, nei confronti dei quali il presidente della Provincia ha la facoltà di adottare misure di abbattimento.

Gli appelli degli animalisti

Dall’altro lato in queste ore le associazioni animaliste, dall'Aidaa alla Lav, si stanno esprimendo con forza contro l'ordinanza del presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti puntando il dito contro le legislature, non solo l'ultima, che non avrebbero fatto nulla sul tema prevenzione ed educazione alla presenza dell'orso da quando i plantigradi sono stati artificialmente importati sul territorio a fine anni '90.