Venerdì 19 Aprile 2024

Orso Trentino, il bambino: "Non ho avuto paura, vorrei incontrarlo ancora"

Alessandro, 12 anni, protagonista di un incontro ravvicinato in Trentino ripreso in un video che è diventato virale

Il bambino e l'orso sulle Dolomiti del Brenta

Il bambino e l'orso sulle Dolomiti del Brenta

Trento, 27 maggio 2020 - Ma quanto era alto? “Direi due metri”. E tu? “Un metro e mezzo”. Alessandro e l'orso, potrebbe essere il titolo di un film. Incontri a quota duemila sulle Dolomiti del Brenta tra un bimbo di 12 anni e un colosso appena sveglio. Pacioso, così almeno si mostra nelle riprese. Al telefono con la mamma, il bimbo è proprio come appare nel video che ha fatto il giro d’Italia (e non solo): tranquillo. “Che figata!”, esclama alla fine, quando l’animale si è allontanato per i fatti suoi.

Per tutti, ambientalisti e addetti ai lavori, il comportamento del ragazzino è stato esemplare. “Stavo raccogliendo gemme di pino mugo per la mamma che ci fa  lo sciroppo – racconta lui –. Ho alzato la testa e mi sono trovato faccia a faccia con l’orso. L’avevo già incontrato altre volte, non così da vicino però. Paura? No, però ho sentito un brivido, ma solo all’inizio”. Nella ripresa si sente la voce dell’adulto che accompagna Alessandro ripetere più di una volta, a scampato pericolo, “era a tre metri”. Dopo averlo guidato, "vieni Ale, vieni, non dargli la schiena, fa i fatti suoi"

“Quando l'ho visto ho pensato, ma è veramente l’orso? – ha un tono di meraviglia il bambino  –. Poi mi sono ricordato di un video, spiegava come comportarsi in un caso così". Alessandro ha chiamato chi lo accompagnava, parlando piano. La mamma era a venti metri. Si sente la sua voce preoccupata verso la fine del video, che dura due minuti. Qualche attimo d'incertezza. Poi l’animale ha preso un’altra strada, allontanandosi dal gruppo di Alessandro. “Sì, torno nel bosco e sono tranquillo – dice il ragazzino –. Mi piace tanto andare in montagna, un giorno vorrei che potesse essere il mio lavoro. E vorrei incontrarlo ancora. Per noi qui è abbastanza normale". 

Giovanni Formolo, sindaco di Sporminore, 700 abitanti nella provincia di Trento, la zona dell’incontro ravvicinato, conferma: “Siamo abituati a sapere che c’è l'orso, poi chiaro trovarselo nel bosco crea qualche timore. Ma chi ama la montagna sa come comportarsi. Adottando certi comportamenti possiamo trovare un modus vivendi anche con questa creatura. Può fare impressione per la mole ma è sempre stato un abitatore dei nostri boschi“. Poi quel che colpisce di più, la naturalezza di Alessandro. "Questo ragazzino ha avuto un bel sangue freddo. E ha dimostrato intanto di avere ereditato dalla famiglia amore per la montagna e per gli animali, cosa che lo ha aiutato a capire cosa fare Siamo nel parco Adamello-Brenta, questo è l’habitat naturale dell’orso, per noi gli avvistamenti sono abbastanza frequenti. Qualche giorno fa avevamo avuto delle avvisaglie. Qualche bidone dell’umido era stato rovesciato per cercare cibo. Siamo abituati a conviverci".

Alessandro ha messo in pratica quel che aveva imparato con la sua curiosità: si è mosso lentamente, senza scatti, "ho parlato a bassa voce e non l'ho mai guardato negli occhi", come si dice nei film  Se ti ricapita? Senza un attimo di esitazione, con naturalezza: “Sono contento”. La mamma in sottofondo: "Io però ho preso paura, poi è andata bene e mi ha fatto piacere".

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