Giovedì 25 Aprile 2024

Orso M49, ecco come è scappato Papillon

Sopralluogo Ispra: "Forza e determinazione fuori dal comune". Per zoologo animale "avventuroso ed esuberante, ma problematico". Si dimette dirigente forestali: "Assunzione di responsabilità"

La fuga di Papillon (Dire)

La fuga di Papillon (Dire)

Roma, 28 luglio 2020 - "M49", "Papillon", e ora "il re delle evasioni". Sono tanti i soprannomi ormai attribuiti all'orso bruno in continua ricerca della libertà. Nonostante l'animale sia al centro di polemiche che da settimane non accennano a placarsi, nessuno è ancora riuscito a tenerlo in gabbia. Papillon infatti non si è mai dato pace e, rimesso tra le barriere del Centro faunistico del Castellar dopo la prima fuga, è scappato per la seconda volta. A spiegare come sia riuscito a riconquistare la libertà, nonostante questa volta sia munito di radiocollare, è il sopralluogo di Ispra, con i tecnici di Ozzan e il personale del Servizio Foreste, che si sono recati sul luogo questo pomeriggio: l'orso, prima di scappare, avrebbe fatto diversi tentantivi.  La ricognizione ha consentito di constatare che il punto da cui è riuscito a fuggire l' orso si trova nella stessa posizione da cui l'animale era scappato lo scorso anno, scavalcando in quel caso la recinzione, in un punto distante del recinto rispetto alla porzione dove sono i locali tecnici. Questa volta, invece, sono stati divelti o piegati alcuni dei tondini della rete della recinzione, di 12mm di diametro. Per operare l'apertura, sono stati rotti diversi punti di saldatura tra i tondini. Analoghi danneggiamenti sono stati rilevati in altri due punti della recinzione, dove sono stati osservati tondini in parte staccati, facendo presumere che l'esemplare, spiega l'Ispra, abbia tentato di aprire la recinzione in vari punti.

Migration

(Orso fugge nuovamente, DIRE)

In particolare, spiega ancora l'Istituto, la struttura della recinzione è composta da un cordolo di calcestruzzo nel quale sono inseriti i pali verticali di sostegno, ai quali sono imbullonati i tondini che formano la rete di recinzione. "I tondini - si legge nella nota dell'Ispra - non sono affogati nel calcestruzzo, caratteristica questa che presumibilmente ha contribuito a rendere meno difficoltosa la rottura della rete. Pur considerando la mole dell'animale (peso superiore a 200 kg), la forza e la determinazione mostrate dal soggetto visionando il punto di rottura appaiono fuori dal comune. Come nel precedente caso di fuga di M49, la recinzione elettrica che integra la recinzione esterna e separa le tre sub-aree interne, si è rivelata inefficace verso questo specifico individuo, a differenza di quanto registrato per gli altri orsi che nel corso del tempo sono stati tenuti nella struttura di Casteller".

Si dimette dirigente forestali

Il dirigente generale del dipartimento Foreste e agricoltura della provincia di Trento e responsabile del Corpo forestale provinciale, Romano Masè, ha presentato le proprie dimissioni a seguito della nuova fuga dell' orso M49 dal Casteller. Il dirigente ha spiegato le motivazioni della sua decisione in una lunga lettera: "A fronte di quanto si è verificato nella notte scorsa con la nuova fuga di M49, pur consapevole del fatto che la struttura tecnica che rientra nell'ambito delle mie competenze ha messo in campo, con impegno e competenza, ogni azione che poteva essere considerata ragionevolmente necessaria, a fronte anche delle esperienze fin qui messe in campo a livello internazionale, ritengo doverosa da parte mia, anche a loro tutela, un'assunzione di responsabilità connessa al mio ruolo". Poi ha aggiunto: "Lo ritengo, lo ripeto non un'assunzione di colpe che, in tutta onestà, non intravedo, bensì un segno di responsabilità e di attaccamento alla mia terra e all'amministrazione che ho avuto l'onore di servire in tanti anni di professione. Lo faccio, in modo particolare, per i miei uomini, per la mia squadra, per la struttura forestale nel suo insieme, per tutti i collaboratori che non voglio vengano ancora una volta trascinati in polemiche, in strumentalizzazioni, in accuse che infangano la loro competenza ed il loro lavoro quotidiano".

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(M49 fuggito nuovamente da recinto Casteller, ANSA)

Zoologo: "Avventuroso ed esuberante, ma problematico"

E' "esuberante, ha carattere ed è avventuroso, ma è un esemplare problematico" l'orso che in Trentino è scappato di nuovo dalla sua recinzione, staccando le parti di una rete da 12 millimetri di diametro. Così descrive Papillon - questo il soprannome che gli ha dato il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa - lo zoologo Franco Perco, uno dei maggiori esperti italiani di grandi animali, ma anche di ungulati (ex direttore del parco dei Monti Sibillini e membro dell'Osservatorio faunistico di Pordenone). "Si tratta di un orso maschio, di 4 anni, nel pieno delle sue forze - descrive l'esperto -. A differenza delle femmine (in questo molto simili alla specie umana), che tendono ad essere legate al territorio dove crescono i piccoli, i maschi degli orsi per carattere sono estremamente esplorativi, ma hanno di base una 'area familiare' in cui si muovono". M49 invece "è portato alle escursioni, e va in cerca di avventure - conclude Perco -. E' quindi riduttiva la posizione di chi sostiene che 'fa il suo mestiere', perchè altri maschi non lo fanno".