
di Beppe Boni
L’ultima volta l’avevano vista poco tempo fa in una notte di luna, ferma e maestosa sulle quattro zampe in mezzo alla strada di un paese. Aspettava i suoi due cuccioli partoriti all’inizio dell’anno mentre la neve cominciava sciogliersi e il bosco sbadigliava aspettando la primavera. I due piccoli erano scesi da una scalinata e poi tutti e tre via di corsa, caracollando di nuovo verso la boscaglia, mentre alcuni abitanti assistevano soddisfatti al gruppo di famiglia in esterno. Ora Amarena, la mamma orsa dei record del Parco nazionale d’Abruzzo che in in due stagioni ha partorito cinque cuccioli, non c’è più. Un agricoltore l’ha ammazzata a fucilate alla periferia di San Benedetto dei Marsi, fuori dall’area del parco, l’ultimo giorno di agosto, perché pare fosse entrata nel pollaio per predare un paio di galline. Uno dei cinque cuccioli, Juan Carrito il più discolo, era già finito male, morto investito a gennaio sulla statale per Roccaraso.
"Ho avuto paura", ha balbettato ai carabinieri di Avezzano e ai forestali lo sconsiderato sparatore, un 56 enne che ora rischia una condanna da 4 mesi a 2 anni. Una giustificazione surreale. Bastava fare un po’ di baccano e Amarena, come qualsiasi orso, avrebbe rinunciato ai polli e tagliato la corda. Mezza Italia è insorta indignata contro lo sparatore, con dichiarazioni bipartisan, da sinistra a destra. Una valanga. l ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha definito l’episodio "un atto gravissimo, che lascia dolore per un gesto incomprensibile". La rabbia è la stessa del governatore della Regione, Marco Marsilio: "Un atto barbaro che va punito".
L’uomo col fucile è stato travolto da una marea di insulti sui social, l’hanno perfino minacciato. Passata la paura dell’orso, ora deve vedersela con gli umani. La gente d’Abruzzo è culturalmente preparata a convivere con gli aninmali selvatici anche se ogni tanto ci sono episodi di questo genere. Cinque anni fa a Pettorano un altro paio di polli costò la vita ad un orso maschio.
Ora il problema sono i due cuccioli, perché non ancora svezzati. Bisogna trovarli presto. "Diventano autonomi dopo un anno e mezzo, prima senza madre rischiano di non farcela", spiega Clara D’Arcangelo, colonnello dei carabinieri forestali in pensione che fino a poco tempo fa guidava la task force dell’Arma che protegge gli orsi marsicani dall’uomo. Intervenendo per evitare incontri ravvicinati che poi inducono gli orsi a diventare confidenti e quindi a frequentare troppo i centri abitati. Da ieri cento fra carabinieri, volontari, guardiaparco, in una lotta contro il tempo stanno cercando anche con i droni i due orsetti, vittime di questa storia che sta commuovendo l’Italia mentre la Procura ha aperto un’inchiesta.
Il direttore del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, Luciano Sammarone, è furibondo. "Ho difficoltà a credere che si sia trattato di difesa. Amarena non ha mai attaccato nessuno. Abbiamo detto e ridetto l’Abruzzo è un modello... Ma così non siamo modello di niente. Davanti agli omicidi che sentiamo al telegiornale, l’uccisione di un’orsa sembra niente, ma dobbiamo occuparcene. Chiediamoci anche quanti pollai abusivi ci sono nel territorio, con baracche e baracchini". E ancora: "L’orsa era entrata in una recinzione. Fino a quando non conosciamo come sono andate le cose non emettiamo giudizi, ognuno dovrebbe tenersi il proprio anziché fare il processo su Facebook".
Un abitante della zona è stato l’ultimo a vedere l’orsa e i suoi figli l’altra notte e li ha ripresi in un video: "Aveva più paura lei di me e delle altre persone presenti. Ho avvisato i carabinieri, poi ho atteso che attraversasse la strada e si mettesse al sicuro".
L’orso marsicano è presente in una sessantina di esemplari nel parco. Quest’oasi di biodiversità ha compiuto 100 anni nel 2022 e fu fondata dall’onorevole Erminio Sipari, amico fraterno di Benedetto Croce. Qui vivono 67 specie di mammiferi, 230 di uccelli, 14 di rettili, 12 di anfibi, 15 di pesci e 4764 di insetti. Le star di questo spettacolo quotidiano sono l’orso marsicano, l’aquila reale, il camoscio d’Abruzzo, ma anche il cervo, il lupo, il gatto selvatico, il grifone. Dentro questa splendida baraonda della natura ora bisogna trovare i due cuccioli di mamma Amarena prima che sia troppo tardi.