Orrore in mare, strage di donne e bambini

Barcone si ribalta vicino a Lampedusa: 7 vittime e molti piccoli dispersi. Alle Canarie bimba di 5 anni muore dopo 17 giorni alla deriva

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Una nuova tragedia a Lampedusa. Una strage di donne e bambini. All’alba di ieri, un barcone di migranti si è ribaltato a pochi chilometri dall’isola del Mediterraneo. Sette corpi recuperati finora, tutti di donne: una delle quali incinta di due mesi. Dieci i dispersi secondo l’Unicef, la maggior parte dei quali bambini. Le ricerche, con le motovedette di carabinieri, Capitaneria e Fiamme gialle vanno ancora avanti, ma nessun altro corpo è stato ancora recuperato.

La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta per naufragio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e il procuratore Luigi Patronaggio ha delegato i poliziotti della Squadra Mobile e la Guardia di finanza di individuare gli scafisti in Tunisia: il barcone sarebbe partito un paio di giorni fa da Tunisi. Nel primo pomeriggio, è stata conclusa l’ispezione cadaverica sulle salme delle 7 donne vittime del naufragio. Sono stati fatti anche i prelievi di sangue per risalire al Dna ed è arrivato anche il nulla osta al seppellimento in località che dovrà individuare il prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa.

Fra i 46 superstiti anche una madre disperata che cerca la figlia quindicenne di cui si sono perse le tracce dal momento della tragedia. Secondo gli inquirenti, la giovane potrebbe essere proprio tra i dispersi del naufragio. Due delle donne sopravvissute, nel pomeriggio, sono state trasferite dal Poliambulatorio di Lampedusa a Palermo. Entrambe sono in gravi condizioni: una ha un edema polmonare, l’altra – in avanzato stato di gravidanza – rischia di perdere il piccolo.

Sei (compreso il barcone del naufragio) gli sbarchi che si sono registrati – con un totale di 409 persone – a Lampedusa dove ieri erano giunte altre 136 persone. Nonostante il trasferimento di 180 migranti con i traghetti di linea della mattina e della sera per Porto Empedocle, all’hotspot sono rimasti 581 ospiti a fronte di una capienza di 250 posti. È di nuovo una corsa contro il tempo per provare ad alleggerire, temendo nuovi arrivi, le presenze nella struttura di primissima accoglienza di contrada Imbriacola. "Non serve la solidarietà che ci arriverà adesso, dopo questa nuova tragedia. Si deve prendere coscienza di quel che accade nel Mediterraneo – ha detto il sindaco delle Pelagie, Totò Martello – . Ancora aspetto, nonostante la richiesta, di essere convocato dal presidente Draghi. Non si può continuare con la logica di una continua emergenza: bisogna affrontare il fenomeno con un approccio differente, libero dalle speculazioni della contrapposizione politica. E bisogna farlo subito perché mentre la politica continua a discutere la gente muore in mare".

Nel frattempo, a sud di Tenerife, una delle isole delle Canarie, una bambina di 5 anni è morta a bordo di un elicottero dell’esercito spagnolo nel disperato tragitto verso un ospedale dell’arcipelago. La piccola si trovava su un barcone sul quale stavano viaggiando 35 persone. Secondo quanto riferito dalle autorità spagnole ai media iberici, i migranti erano in mare da almeno 17 giorni e si erano persi. L’esercito spagnolo ha provato a soccorrere la bambina che si era riuscita a salvare, ma durante il volo verso l’ospedale, un arresto cardiaco le è stato fatale.

red. int.