Orietta Berti al primo posto Come un tempo

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Chiara

Di Clemente

Non ci sbagliamo: Orietta Berti è sempre stata più avanti. Ribellandosi al tristo destino padano iscritto nel proprio Dna dal Dopoguerra, le altre si son tanto agitate per appendersi da dive alle tende dell’arte sublime, folgorate sulla strada che da Goro via Brecht arrivava ad Alexanderplatz, o che da Ligonchio via Theodōrakīs pur deviando inavvertitamente tra gli scranni dell’Europarlamento giungeva felice alla meta ben più prestigiosa della poltrona da opinionista dei reality show. Lei no, lei ha sempre e solo cantato, alla perfezione, sublime. Mai una stecca. Casalinga di Cavriago idolo sanremese per le casalinghe di Voghera, bellezza morbida e rassicurante, perfetta confortante sintesi italica dell’eterna immobile tensione al compromesso storico (mamma Pci papà Dc), eccola che a 78 anni – unica della sua generazione – si ritrova prima in classifica con il singolo tormentone estivo Mille. L’avvisaglia c’era già stata nel ’71, al Disco per l’Estate, quando in via dei Ciclamini al 123 narrava soave in incognito di avventure in un bordello. Ora, con Mille, ha imbracciato il bazooka: ha raso al suolo i compagni di terzetto Fedez e Lauro, che già sono stonati per conto loro, figuriamoci se ascoltati con lei. Tutta brillantinata e senza tatuaggi, circondata da drag queen e ineccepibile in una canzone scema, è lei che incarna il più giovane e iconoclasta spirito dei tempi. Non ci sbagliamo: dentro Oriettona tutta tortellini e otto ottave, abita sì una vera diva. Anarchica e diavolessa.