Femminicidio, l'Inps chiede 124 mila euro a figlie orfane. Interviene Mattarella

Le ragazzine hanno 12 e 14 anni. Il Presidente della Repubblica ha telefonato a Nunzia Catalfo, ministro del Lavoro. E Tridico: "Non daremo seguito alla richiesta di risarcimento"

Il luogo della tragedia a Marina di Massa

Il luogo della tragedia a Marina di Massa

Massa, 8 dicembre 2019 - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiamato la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo per parlare della richiesta di risarcimento avanzata dall'Inps nei confronti delle figlie di Cristina Biagi, divenute orfane per l'assassinio della madre a opera del padre poi suicidatosi, colpite più di ogni altro dalle conseguenze del delitto.

La vicenda risale al 28 luglio 2013, a Marina di Massa. Marco Loiola uccise l'ex moglie, ferì gravemente l'uomo che credeva essere il suo nuovo compagno e poi si suicidò. Il gesto rese orfane due bambine le quali ora, in quanto eredi, sono state chiamate dall'Inps a pagare 124.000 euro, spesa sostenuta dall'Istituto come indennità di malattia e per l'assegno di invalidità erogato all'uomo sopravvissuto. Una situazione che ha sollevato clamore, tanto da interessare il presidente Mattarella che ha chiamato Catalfo per discutere del caso.

«Il fatto che il presidente della Repubblica si sia interessato alle mie nipoti - afferma Alessio Biagi, zio delle due ragazzine - mi rassicura, finalmente, su una vicenda che non ci ha fatto dormire. Per noi Mattarella è un faro e ci commuove apprendere che una figura del suo spessore abbia deciso di aiutarci. Grazie. Quando nel 2013 mia sorella fu ammazzata dall'ex marito - racconta Biagi - non abbiamo di certo pensato all'eredità lasciata alle figlie; forse, consigliati meglio, avremmo potuto rinunciare all'eredità di parte paterna, ma nessuno pensò a questo aspetto. Abbiamo avuto ben altri problemi. In ogni caso spero che la nostra storia diventi un precedente per altri casi di orfani di femminicidio a cui lo Stato deve garantire un futuro e di cui ci si deve prendere cura".

«Il giorno della tragedia - spiega l’avvocato Francesca Galloni, l’avvocato di fiducia della famiglia Biagi - prima di uccidere Cristina Biagi e di togliersi la vita Marco Loiola ha ferito un uomo e il nuovo “capitolo” nasce da questo. L’Inps chiede agli eredi oltre 100mila euro (124mila per la precisione, richiesti con due lettere dell’avvocato dell’Inps datate ottobre 2019) che comprendono le spese di indennità di malattia per questo signore e l’assegno di invalidità erogato altrimenti passerà al recupero coattivo. Le figlie hanno ereditato l’appartamento dei genitori, in cui non vivono. La casa, in comunione dei beni, ha un valore inferiore alla cifra richiesta dall’Inps. Inoltre hanno ereditato una pensione che il nonno, che è giuridicamente il tutore perché sono state affidate a lui, mette da parte per il loro futuro. La richiesta dell’Inps è una richiesta legale anche se umanamente resta difficile comprenderla». In questi giorni l’avvocato Galloni sta studiando la strategia difensiva: «In prima istanza spero che l’Inps valutando la situazione receda dalla richiesta, ripeto legale, che ha avanzato. In seconda ipotesi che si possa arrivare a transare una cifra ben diversa da quella che è stata richiesta, una cifra che si basi sulla situazione di questa famiglia».

«Questa vicenda - sottolinea con amarezza Francesca Galloni - mette il dito su un aspetto dei femminicidi che ancora non emerge con la rilevanza necessaria. Vittime di violenza non sono solo le donne che vengono uccise ma anche i familiari che restano e in questo caso due figlie».

Intanto il Governo sta seguendo da vicino il caso. Già nella giornata di ieri la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, e quella del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, hanno avuto un colloquio dal quale è nata l'intenzione di convocare un tavolo tecnico sulla questione. Nei prossimi giorni, con il Ministero dell'Economia e delle Finanze, incontreranno il Presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, per trovare una soluzione che tuteli tutte le persone coinvolte nella vicenda, a cui lo Stato è umanamente vicino. Intanto il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, ha assicurato che non verrà dato seguito alla richiesta di risarcimento inviata alle due minorenni di Massa e Carrara. "La lettera con la richiesta di risarcimento è un atto dovuto", ha sottolineato Tridico intervenendo a Radio Capital, "ma l'Inps ha già contattato i familiari avvisandoli che non ci sarà alcun atto esecutivo". "Sto seguendo da vicino la vicenda ed intendo assicurare alla famiglia Biagi che troveremo una soluzione riguardo al recupero delle somme cui l'Inps è tenuto ai sensi della normativa in vigore", ha spiegato Tridico. "Dall'inizio della vicenda l'Inps ha supportato la famiglia per ogni prestazione dovuta e non ha attivato alcuna azione per il recupero coattivo, nelle more dell'individuazione di una via d'uscita legale che tenga conto della particolare situazione delle due eredi minorenni", ha ricordato. "In settimana vedrà le ministre del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, e per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, per trovare una soluzione condivisa e definitiva, ma già domani si terrà una riunione tecnica presso il Ministero del Lavoro", ha riferito il numero uno dell'Inps, "intanto nei prossimi giorni la dirigenza e l'avvocatura locale prenderanno contatto con l'avvocato della famiglia".

Numerose le reazioni dal mondo politico, tra queste quella della ministra dell'agricoltura Teresa Bellanova che in un post su Facebook scrive: "Faccio appello al presidente dell'Inps, Pasquale Tridico. A Marina di Massa, nel 2013, Marco Lojola uccise l'ex moglie, ferì gravemente un uomo e si uccise. Quel terribile femminicidio risparmiò due vittime, le più fragili: le figlie della coppia. Oggi l'Inps chiede alle due ragazzine 124mila euro per pagare l'indennità di malattia e l'assegno di validità all'uomo ferito dalla furia omicida del padre. Un atto legittimo ma contrario a ogni buonsenso. Come Stato abbiamo il dovere di proteggere le vittime di femminicidio, non di vessarle. L'Inps rinunci al recupero coattivo di quelle somme, troviamo una soluzione a questo crudele paradosso. Quelle due giovanissime donne hanno già pagato un prezzo altissimo", conclude.

© RIPRODUZIONE RISERVATA