Genova, mamma orca ha detto addio al suo cucciolo morto

Il mammifero marino ha trascinato con sè il suo piccolo per giorni nel vano tentativo di farlo respirare in superficie. Gli esperti preoccupati per i 4 esemplari: "Sotto stress e deperiti"

Una delle orche che da giorni stazionano all'imboccatura del porto di Voltri (Ansa)

Una delle orche che da giorni stazionano all'imboccatura del porto di Voltri (Ansa)

Genova, 9 dicembre 2019 - Mamma orca ha trascinato per giorni il suo cucciolo morto a pelo dell'acqua, ma alla fine ha dovuto lasciarlo andare. Un addio straziante, per il mammifero marino che dal primo dicembre staziona insieme ad altre tre orche davanti al porto container di Genova Voltri. A monitorare le sue lente evoluzioni nell'acqua insieme al corpo del suo piccolo sono gli esperti dell'Acquario di Genova: "Dal confronto con le immagini di questi ultimi giorni - scrivono in una nota - si presume che la madre lo abbia abbandonato nella notte tra venerdì e sabato. Rimangono pertanto i 4 esemplari - il maschio adulto, la madre del cucciolo e gli altri due esemplari adulti - che continuano a stazionare nelle acque all'imboccatura del porto". 

Il piccolo è morto il 5 dicembre ed è davvero commovente vedere la madre che per giorni l'ha trascinato con sè, come spiegano gli esperti "portando in superficie il corpo senza vita del cucciolo nel vano tentativo di consentirgli di respirare". Ora la Guardia Costiera sta cercando il corpo del cucciolo che potrà dare importanti informazioni per lo studio scientifico di questa importante specie di mammiferi marini.

Il monitoraggio delle orche

Insieme agli esperti dell'Acquario di Genova, a interessarsi del caso ci sono i volontari dell'Istituto Tethys, alcuni osservatori di Whalewatch Genova Golfo Paradiso e, in collaborazione con la Guardia Costiera, i ricercatori della Sezione di Genova dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e del Dipartimento di Fisica dell'Università di Genova. Tramite l'utilizzo di alcuni idrofoni, (microfoni progettati per essere utilizzati sott'acqua) i ricercatori hanno potuto registrare le vocalizzazioni emesse dalle orche: questi 'messaggi' saranno poi confrontati con quelli registrati in altre aree, dove la presenza delle orche è regolare, per tentare di capire da quale zona provengano questi individui.

Le orche hanno segnali di deperimento

I biologi, i medici veterinari e i ricercatori degli istituti coinvolti sono preoccupati per le condizioni fisiche degli esemplari che mostrano alcuni segnali di deperimento e auspicano che presto il gruppo possa riprendere il largo. Per garantire agli animali, che si trovano in una situazione di stress, il minor disturbo possibile, resta l'ordinanza della Capitaneria di Porto di Genova per limitare l'interferenza tra l'attività di navigazione e la presenza dei cetacei.