Mercoledì 24 Aprile 2024

Orban divide il centrodestra Salvini lo vede, Meloni no

Il premier ungherese è il più filorusso tra i leader dell’Unione europea "Giorgia guida i Conservatori, non voleva irritare i colleghi polacchi"

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di Elena G. Polidori

Ci voleva Viktor Orban, leader ungherese da poco riconfermato alla guida del Paese magiaro, a spaccare ancora più profondamente la coalizione di centrodestra italiana. Sceso a Roma ufficialmente per un incontro con Papa Francesco (con cui si è intrattenuto per 40 minuti ricevendo lodi per l’accoglienza riservata ai profughi ucraini e in dono il medaglione raffigurante San Martino) Orban ha poi incontrato Matteo Salvini all’Accademia D’Ungheria ai Parioli. Ma non Giorgia Meloni che, comunque, si era congratulata con lui al momento della sua rielezione a presidente, ma che stavolta ha preferito il silenzio.

Un silenzio che, a quanto si apprende da fonti interne a Fd’I sarebbe legata al mantenimento di equilibri non interni, ma internazionali, con la Meloni che in quanto presidente dei conservatori europei avrebbe preferito non incontrare Orban per non irritare il presidente polacco, Andrej Duda, anche lui conservatore, ma fortemente anti putiniano (anche se poi esponenti di Fd’I ieri sera erano al ricevimento all’ambasciata ungherese).

Ragioni che non fanno che rendere ancora più evidenti le distanze di posizione tra Meloni e Salvini, con il leader della Lega che ieri è finito nel mirino proprio per aver rivendicato, alla fine dell’incontro, l’orgoglio "per l’amicizia tra i nostri due Paesi". "Con il presidente ungherese – ha spiegato ancora Salvini – abbiamo parlato di pace, economia, sostegni per famiglie e imprese, lotta all’immigrazione clandestina, difesa degli interessi italiani e ungheresi".

Il faccia a faccia, durato circa un’ora è segnale di un legame che si rafforza, tra Salvini ed Orban, dentro un fronte di destra europea che, tuttavia, sta scricchiolando per effetto della guerra in Ucraina. Significativa, d’altra parte, nei giorni scorsi, la decisione dei ministri della Difesa di tre dei quattro governi di Visegrad (Polonia, Slovenia e Repubblica Ceca) di disertare un vertice per protesta contro la decisione dell’altro Stato partner (l’Ungheria, appunto) di opporsi al transito delle armi per l’Ucraina. E i capi di quei tre governi, non Orban, sono andati a Kiev a rendere omaggio al popolo ucraino.

Insomma, la scelta di Salvini di incontrare Orban appare sempre più come una scelta di campo molto netta che da sinistra gli è stata comunque rinfacciata come" inopportuna", ma lui ha risposto in modo secco. "Inopportuno? Non scherziamo, il presidente Orban è stato appena rieletto a furor di popolo dai suoi cittadini" è a capo di un Paese "membro dell’Ue; ha incontrato il Santo Padre che lo ha abbracciato, ringraziato e benedetto. Se a sinistra polemizzano anche con il Santo Padre hanno dei problemi". Quindi, forse proprio per non lasciare adito a dubbi, Salvini ha voluto sottolineare la "totale sintonia" con Orban per lavorare a un progetto di centrodestra europeo alternativo ai socialisti e "difendere i valori e le radici dell`Occidente".

Nessuna presa di distanza da Salvini neppure da Forza Italia che con Antonio Tajani ha "assolto" il leader leghista: "Salvini è un leader ed ha fatto una scelta – ha commentato laconico – e Orban è il presidente di un governo che fa parte dell’Ue".