di Elena G. Polidori Ci voleva Viktor Orban, leader ungherese da poco riconfermato alla guida del Paese magiaro, a spaccare ancora più profondamente la coalizione di centrodestra italiana. Sceso a Roma ufficialmente per un incontro con Papa Francesco (con cui si è intrattenuto per 40 minuti ricevendo lodi per l’accoglienza riservata ai profughi ucraini e in dono il medaglione raffigurante San Martino) Orban ha poi incontrato Matteo Salvini all’Accademia D’Ungheria ai Parioli. Ma non Giorgia Meloni che, comunque, si era congratulata con lui al momento della sua rielezione a presidente, ma che stavolta ha preferito il silenzio. Un silenzio che, a quanto si apprende da fonti interne a Fd’I sarebbe legata al mantenimento di equilibri non interni, ma internazionali, con la Meloni che in quanto presidente dei conservatori europei avrebbe preferito non incontrare Orban per non irritare il presidente polacco, Andrej Duda, anche lui conservatore, ma fortemente anti putiniano (anche se poi esponenti di Fd’I ieri sera erano al ricevimento all’ambasciata ungherese). Ragioni che non fanno che rendere ancora più evidenti le distanze di posizione tra Meloni e Salvini, con il leader della Lega che ieri è finito nel mirino proprio per aver rivendicato, alla fine dell’incontro, l’orgoglio "per l’amicizia tra i nostri due Paesi". "Con il presidente ungherese – ha spiegato ancora Salvini – abbiamo parlato di pace, economia, sostegni per famiglie e imprese, lotta all’immigrazione clandestina, difesa degli interessi italiani e ungheresi". Il faccia a faccia, durato circa un’ora è segnale di un legame che si rafforza, tra Salvini ed Orban, dentro un fronte di destra europea che, tuttavia, sta scricchiolando per effetto della guerra in Ucraina. Significativa, d’altra parte, nei giorni scorsi, la decisione dei ministri della Difesa di tre dei quattro governi di Visegrad (Polonia, Slovenia e Repubblica Ceca) di disertare un vertice per protesta contro la decisione dell’altro ...
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