Mercoledì 24 Aprile 2024

"Ora siamo pronti per governare" E la Meloni chiude la porta a Salvini

Convention di Fd’I a Milano, il leader della Lega: "Passerò a salutare". La Russa: sarebbe un controsenso

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di Massimiliano Mingoia

"È arrivato il nostro tempo". La presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni apre la Conferenza programmatica ‘Italia, energia da liberare’ al Milano Convention Centre (MiCo) all’ombra dei tre grattacieli di CityLife e tira la volata a un anno dalle elezioni politiche. La leader della destra sovranista fa capire senza troppi giri di parole, in un discorso lungo oltre un’ora, che lei e il suo partito si candidano come guida del centrodestra in vista della sfida contro il centrosinistra e il M5S: "Ci faremo trovare pronti con le idee giuste e le persone giuste". La ricorrente critica sull’assenza di una classe dirigente all’altezza in Fd’I viene liquidata con una battuta dall’ex ministro della Gioventù: "Con Speranza alla Salute e Di Maio agli Esteri il problema è il personale politico di Fratelli d’Italia?". Risate nella maxi-sala Gold del MiCo: 4.600 i delegati del partito accorsi da tutta Italia per la tre giorni che si concluderà domani.

Sembra una convention all’americana, ma il colori dominanti sono il bianco, il rosso e il verde. Bandiere tricolori sventolano prima e dopo l’intervento della Meloni, in doppiopetto blu con bottoni dorati e pantaloni scuri. La colonna sonora svaria da Lucio Battisti (un mito per la destra) a ‘L’Avvelenata’’ di Francesco Guccini (cantautore di tutt’altra area politica) fino a Rino Gaetano e alla sua ‘Il cielo è sempre più blu’, il cui ritornello è utilizzato come introduzione per presentare i relatori della conferenza, a cui ieri hanno portato un saluto il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il governatore lombardo Attilio Fontana.

La numero uno di Fd’I rivendica il coraggio di organizzare una conferenza programmatica "in mezzo a una tempesta", con una crisi pandemica ancora in corso e una guerra tra Russia e Ucraina in pieno svolgimento: "Vogliamo essere i primi a indicare la rotta". Non solo all’Italia, ma anche al centrodestra, sembra di capire dalle parole della leader sovranista, che non cita mai né la Lega né Forza Italia. "Trasformeremo questa epoca infame in un nuovo Risorgimento italiano", continua la Meloni, convinta che questo sia il tempo dei conservatori, perché è "necessario un ritorno al reale" – citazione del ‘filosofo contadino’ Gustave Thibon – contro le utopie e il politicamente corretto e con una riforma istituzionale in testa: "Il semipresidenzialismo alla francese. La prossima settimana presenteremo una proposta di legge in Parlamento". Già, ma il problema principale ora è la crisi economica provocata dalla guerra e la leader sovranista ribadisce che la sua destra è legata all’Occidente. Ciò non vuol dire che la Meloni rinneghi le sue critiche all’Unione Europea ("non ha una politica estera e neanche una difesa comune") e non distingua tra Europa e America: "Noi vogliamo essere alleati con gli Stati Uniti, non sudditi. Al presidente americano (Joe Biden, ndr) dico che non saremo i muli da soma dell’Occidente: noi pagheremo un prezzo superiore alla crisi, serve un fondo di compensazione". Non mancano gli affondi contro il Governo Draghi. La presidente di Fd’I parte dal Covid ("non accetteremo più provvedimenti insensati") e arriva al Pnrr: "Chiediamo a Draghi di prendere questa sua autorevolezza che sta in cantina, spolverarla, e andare in Europa per chiedere di rivedere le priorità del Pnrr, in modo da intervenire sugli effetti della crisi: bisogna tenere in equilibrio sostenibilità ambientale e sociale".

Sullo sfondo restano le tensioni con Lega e FI. Il segretario lumbard Matteo Salvini annuncia che oggi o domani passerà "a salutare Giorgia. Il centrodestra dovrà inevitabilmente costruire un programma comune e presentarsi unito alle Politiche". Ma Ignazio La Russa di FdI fa capire che Salvini non è gradito: "È una manifestazione di partito, per cui siamo lieti se vengono i capigruppo ma sarebbe stato un fuor d’opera far venire e non far parlare i leader degli altri partiti". Il segretario leghista, però, insiste: "Un saluto non è mai un controsenso". Le scaramucce sulla leadership del centrodestra continuano.