Martedì 23 Aprile 2024

Ora serve uno scatto culturale

Lorenzo

Castellani

Può sembrare impopolare scriverlo, poiché la retorica stantia prescrive di sostenere sempre che siamo un paese arretrato politicamente, ma sulla rappresentanza e il rispetto delle donne la politica italiana degli ultimi vent’anni ha fatto grandi passi avanti rispetto a molti altri settori della società. Fino a trent’anni fa c’erano poche donne in Parlamento e nessuna al governo; fino a vent’anni fa erano pochi i ministri di peso donne e non c’era nessun leader politico donna; in questi anni molte donne hanno ricoperto ruoli politici apicali e oggi una donna è presidente del Consiglio e, per altro, leader di quella parte di elettorato più conservatore sul piano politico e sociale. Inoltre commissioni bipartisan, nuove leggi e codici a protezione delle donne e dei loro diritti si sono moltiplicati nelle ultime legislature. Negare i passi in avanti significa non riconoscere gli importanti progressi fatti facendo un torto alla storia stessa delle donne. In molti altri ambiti della società invece l’Italia è ancora indietro. Si prenda l’economia: nonostante esista una legge sulle quote rosa, sono pochissime le donne con ruoli esecutivi ai vertici delle grandi aziende pubbliche e private. A testimonianza che le leggi non sono tutto e che la cultura e la società sono il terreno su cui si gioca la vera partita dell’emancipazione e della parità. Ciò vale ancora di più per violenza e abusi, codificare i reati può essere un segnale utile ma non risolve il problema. Soltanto l’educazione, la sensibilizzazione, la capacità di creare attenzione, meccanismi di segnalazione e strutture di aiuto possono ridurre nel tempo forme di aggressività maschile ancora troppo diffuse nella vita domestica. La società può spesso più dello Stato e del diritto. L’attenzione della politica è un grande aiuto, ma soltanto la cultura crea e rinsalda quella responsabilità individuale e collettiva che permette la civilizzazione degli individui e della comunità.