ETTORE MARIA COLOMBO
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Ora le Sardine imitano Pannella "Portiamo la cannabis in piazza"

Santori e compagni lanciano una tre giorni con seimila piantine. Il tour da oggi a domenica

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di Ettore Maria Colombo

Le Sardine invadono le piazze di Bologna, Firenze e Roma, con 6mila piantine di cannabis legale (Roma oggi, domani Firenze, Bologna domenica). L’obiettivo, almeno teorico, è quello di riaprire il dibattito per discutere del disegno di legge Magi (+Europa) che prevede la legalizzazione domestica della coltivazione. Ddl che, però, difficilmente, farà mai passi in avanti. "In Italia per troppi anni abbiamo ascoltato una sola campana sulla legalizzazione" dice il leader delle Sardine, Mattia Santori, dimenticando che i tentativi di approvare una legge di legalizzazione delle droghe leggere, dai gloriosi tempi di Marco Pannella – che si faceva arrestare in pubblica piazza, fumando spinelli – sono finite nel nulla.

Immediata è scattata la polemica con la destra e, in particolare, con la Lega. "Ieri abbiamo lanciato il cannabis tour – dice Santori – e scoperto che per molti politici italiani, uno in particolare, il nostro tour al sapore di cannabis e legalità sarebbe stravagante. Perché ci sono altri problemi. Perché la droga fa male. Perché siamo dei figli di papà e blablabla. La verità è che chi oggi si finge leone (da tastiera…) è in realtà uno struzzo con la testa sotto la sabbia". Santori ce l’ha con la ‘gogna mediatica’ che gli avrebbe riservato sui social Salvini. Un riferimento a quanto successo in Rete dopo le parole dello stesso Santori, che ha ribadito come "la legge sulla cannabis, lo ius soli e il ddl Zan siano norme di civiltà per cui il Paese reale è pronto". Parole stigmatizzate, sulla Rete, dai fan del leader leghista, che in migliaia hanno attaccato Santori, con accuse, sberleffi, e inviti al suicidio. Ma le Sardine – le stesse con cui Letta e Pd vorrebbero stabilire un’alleanza – insistono, sebbene le droghe leggere non siano un tema in cima alle attuali preoccupazioni degli italiani post-pandemia.

Salvini, replica Santori, "non si accorge che il proibizionismo non paga, anzi presenta un conto salatissimo, in termini di violenza, ingiustizia e discriminazione". Poi Sartori si fa lirico: "Se Salvini sapesse che ogni anno una decina di adolescenti preferiscono la morte o l’isolamento dopo una sentenza o a un fermo per possesso di cannabis, riderebbe meno". Neppure nel Pd non ‘de sinistra’, però, non ridono e scuotono la testa, limitandosi a dire: "Di quelli come Sartori possiamo anche fare a meno".