Martedì 23 Aprile 2024

Ora le potenze si parlano Timidi segnali di svolta

I no di Washington ad alcune richieste di Kiev fanno presagire un cambio di rotta

di Cesare De Carlo

WASHINGTON

Una cestista contro un trafficante d’armi. Lo scambio di prigionieri avvenuto ieri fra Stati Uniti e Russia è una buona notizia, a parte la sua asimmetria. Brittney Griner, una celebrità dello sport, condannata a Mosca per droga, è stata accomunata a Viktor Bout, condannato per contrabbando d’armi ai terroristi colombiani. Lo scambio è un segnale? Può essere il preludio di una svolta sull’Ucraina?

PRECEDENTI INCORAGGIANTI

Dipende. La cronaca ci suggerisce lo scetticismo. Lo scorso aprile è avvenuto uno scambio del genere: un ex marine americano, in prigione per spionaggio, contro un ex pilota russo, in prigione per traffico di droga. Nessuno sviluppo diplomatico.

Ma se guardiamo alla storia, troviamo precedenti incoraggianti. Esempio: il mega spy swap del 1985, 25 americani contro 4 sovietici. Reagan era presidente da quattro anni. Gorbaciov da quattro mesi. Si sarebbero incontrati a Ginevra in novembre, cinque mesi dopo. La diplomazia ne trasse vantaggio. Altro esempio. Il 10 febbraio 1962 sul ponte di Glienicke a Berlino gli americani rilasciarono la super spia Rudolf Abel. I sovietici Gary Powers, il pilota dello U2. Tom Hanks lo impersonò nel famoso film Il ponte delle spie. Quattro mesi dopo John Kennedy e Nikita Kruscev si sarebbero incontrati a Berlino. Dunque fu un segnale. Sfumò però solo dopo altri tre mesi per la crisi di Cuba.

NON COME LE CARRÉ

Brittney Griner e Viktor Bout non sono spie. Come spia è detenuto in Mordovia, in un ex gulag stalinista, l’ex marine Paul Whelan. E inoltre lo scambio non è avvenuto sul ponte di Glienicke ma all’aeroporto di Abu Dhabi in una cornice ben diversa dalle novelle di John le Carré.

Ma analoghe sono le circostanze. Segretezza e durata delle trattative. Gli americani avrebbero voluto anche il rilascio di Paul Whean. I russi hanno risposto no: uno contro uno. Ieri nel dare l’annuncio alla Casa Bianca, Joe Biden aveva a fianco un’altra giovane di colore, Granelle Griner, la compagna della cestista.

CORREZIONE DI TIRO

Ci sono altre speculazioni. Non riguardano ancora un possibile dialogo fra Washington e Mosca. Ma Biden sembra avere corretto il tiro. Ha risposto no alle bombe a grappolo chieste da Zelensky e criticato l’uso di droni ucraini sul territorio russo. La sensazione prevalente è che la gestione della crisi sia sfuggita di mano all’esecutivo. Lo fa credere la prossima, futura revisione dell’"assegno in bianco" dato da Biden a Zelensky quando l’intero Congresso era democratico. Categorico Kevin McCarthy, nuovo Speaker repubblicano della Camera. Infine l’urgenza di una svolta emerge dai sondaggi. L’opinione pubblica è stanca, teme l’escalation nucleare.

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