Giovedì 25 Aprile 2024

Ora la variante Delta corre veloce Ma tra i vaccinati zero ricoverati

Schizza il tasso di positività (1,41%). In lieve aumento le rianimazioni. Anche solo una dose evita di aggravarsi

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ROMA

"La variante Delta corre veloce" ammette il direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza. E la progressiva risalita dei contagi ne è la conseguenza. Sono 2.898 i nuovi casi di Coronavirus in Italia (giovedì erano stati 2.455) a fronte di 205.602 tamponi effettuati, con un tasso di positività in salita dall’1.28% all’1,41%. I decessi sono stati 11, in aumento rispetto ai 9 precedenti. E si iniziano i primi, ancora limitati, effetti sugli ospedali. Sostanzialmente stabili le degenze ordinarie, sono però da due giorni in lieve aumento quelle in rianimazione. I posti letto occupati nei reparti Covid ordinari sono -1 (giovedì -19). I posti letto occupati in terapia intensiva sono +8 (il giorno prima +2), il che porta il totale a 161, con 13 ingressi in rianimazione (giovedì erano stati 11). "L’evoluzione nel mese di agosto – osserva il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro – si prospetta con una crescita dell’occupazione in terapia intensiva e area medica ma comunque inferiore alle soglie critiche del 30% e 40%, ma è possibile che si superi il 10% di occupazione con centinaia di persone ricoverate".

L‘Ecdc, l’autorevole Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, prevede infatti un forte aumento dei casi nelle prossime settimane. Nel suo ultimo rapporto di sorveglianza, l’agenzia prevede che il numero di casi nello Spazio economico europeo (i 27 Paesi UE più Norvegia, Islanda e Liechtenstein) salirà a 622,9 nuove infezioni ogni 100mila abitanti nella prima settimana di agosto: oltre 4 volte in più rispetto ai 144,6 casi100mila attesi entro la fine di questa settimana.

Ma le vaccinazioni sono un fattore che cambia profondamente il quadro, riducendo gli impatti. Anche in Italia la pressione sugli ospedali è infatti ancora bassa proprio perchè le vaccinazioni funzionano eccome a proteggere dalle ospedalizzazioni e a ridurre del 93-95% il rischio di morte.

Dai dati che vengono dalle regioni emerge con forza che non solo chi è vaccinato è protetto in maniera elevata, ma anche che, se mai si infetta, ha una malattia molto più lieve, che gli evita non solo la morte ma quasi sempre anche il ricovero. In Toscana non risultano ieri ospedalizzazioni di vaccinati e si sottolinea che se poco più del 70% dei nuovi positivi non è vaccinato. Chi ha avuto almeno una dose di vaccino è o asintomatico o paucisintomatico: la malattia è al massimo lieve. Nel Lazio la percentuale dei non vaccinati tra i nuovi positivi è del 76,5% e solo il 9.6% ha avuto due dosi. Anche qui, non si segnalano casi di ospedalizzazione tra i vaccinati con due dosi. In Lombardia l’88% dei positivi alla variante indiana non ha avuto nessuna vaccinazione, e solo il 6% ha completato il ciclo vaccinale. Il quadro nazionale sembra confermare il trend che emerge in alcune regioni. Secondo dati ISS tra il 21 giugno e il 4 luglio sono stati ricoverate 841 persone. Di queste ben 672 non erano vaccinate, 89 hanno avuto solo la prima dose e solo 80 hanno completato il ciclo.

A.Farr.