Ora la tutela dell’ambiente è nella Costituzione

L’Italia ha ora una Costituzione green, al passo con i valori di tutela dell’ambiente e degli animali, con l’introduzione del principio dell’interesse delle future generazioni. E con l’indicazione di non ledere salute e ambiente anche per l’iniziativa economica. L’ok definitivo è arrivato dall’aula della Camera ieri, dopo che il provvedimento aveva superato la doppia lettura delle due ali del Parlamento, il lungo iter per modificare la Carta. "Questo voto del Parlamento segna una giornata epocale: testimonio qui la presenza del governo che crede in questo cambiamento, grazie al quale la nostra Repubblica introduce nei suoi principi fondanti la tutela dell’ambiente", ha commentato il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani. Una "grande soddisfazione" anche per il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, che prima di assumere l’incarico di governo era stato tra i promotori dell’iniziativa.

Festeggiano anche le associazioni ambientaliste, che però incalzano sulla concretezza: un passo importante, una bella notizia a cui ora bisogna fare seguire i fatti. Un lungo applauso dell’aula di Montecitorio ha accompagnato il passaggio finale con 468 voti a favore, un contrario e 6 astenuti, tutti di Fd’I (non sarà possibile quindi il referendum).

Il provvedimento, in concreto, modifica gli articoli 9 e 41 della Costituzione . Il primo tutela il patrimonio paesaggistico e quello storico e artistico. Con la riforma si attribuisce alla Repubblica anche la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi "anche nell’interesse delle future generazioni". Il secondo sancisce che l’iniziativa economica debba rispettare non solo la libertà e la dignità umana ma anche – questa la novità – la salute e l’ambiente.