Giovedì 18 Aprile 2024

Ora Kiev teme attentati dei russi "Nessun aereo voli sul mar Nero"

Appello alle compagnie per evitare un "incidente" simile al 2015, quando un Boing fu colpito da un razzo. Zelensky invita Biden: "Vieni nel nostro Paese". Gli Usa: "L’invasione potrebbe scattare in ogni momento"

di Giampaolo Pioli

Anche i cieli sull’Ucraina cominciano a chiudersi. Diverse compagnie aeree come la Klm annunciano la cancellazione dei voli per la capitale, mentre le autorità di Kiev avvertono i vettori internazionali: "Non volate sul Mar Nero". Temono a denti stretti che da lì possa arrivare il primo attacco aereo o missilistico dei russi. Troppo pericoloso avventurarsi con velivoli commerciali dopo l’abbattimento di un Boeing 777 malese da parte di un missile del Cremlino lanciato sul confine russo-ucraino nel 2015. Un attacco che causò la morte di 283 passeggeri e 15 membri dell’equipaggio.

Ieri il personale non essenziale delle ambasciate straniere a Kiev ha iniziato l’evacuazione. Sono ore concitate e incerte. È scattata anche la ’guerra della controinformazione’, si moltiplicano a Kiev le finte minacce e i finti allarmi cibernetici. La Polonia mette in guardia contro un esodo di 2 milioni di rifugiati. Le compagnie di assicurazione minacciano di non rispondere più. Adesso la popolazione civile teme il peggio e inizia ad avere paura, anche se lo slogan ufficiale rimane "mantenete la calma, niente panico, ci difenderemo". Le notizie si sovrappongono e spesso si contraddicono. Ma tutti ammettono: "La situazione è critica", da vigilia di guerra

La telefonata di oltre un’ora tra Biden e Putin di sabato non è andata bene. Non ha smosso le posizioni. Putin non si è sentito rassicurato sull’espansione della Nato e nemmeno sull’ipotesi di neutralità dell’Ucraina. Per questo la Casa Bianca teme che un’invasione possa essere imminente anche se sostiene che l’azione diplomatica rimane l’unica soluzione possibile e sempre sul tavolo. Gli americani, in altri termini, non vogliono essere coinvolti militarmente "perché sarebbe una nuova guerra mondiale". Si limitano a mandare proiettili e aiuti economici mentre hanno già ritirato i 150 addestratori delle forze speciali. Forse anche per questo lo stesso presidente americano ha parlato ieri al telefono per 52 minuti col presidente ucraino Zelensky per riportarlo ad un pragmatico realismo. Quest’ultimo, stando alle indiscrezioni della Cnn, ha chiesto al capo della Casa Bianca di volare a Kiev.

Non ha senso minimizzare la situazione ai confini. I russi sembrano pronti ad entrare in qualsiasi momento secondo il Pentagono. C’è chi teme anche una guerra cibernetica di contorno e molti grandi colossi americani hanno ricevuto l’ìnvito dalla Casa Bianca a tutelare le loro strutture produttive. Ma sanzioni nel settore tecnologiche immediate potrebbero privare anche i russi di strategiche forniture per i loro armamenti. Interpretando da qualche tempo il ruolo di pessimista, il consigliere per la sicurezza nazionale americano Jack Sullivan è tornato a ripetere : "Non possiamo prevedere con esattezza il giorno, ma da tempo diciamo che siamo in quella finestra temporale in cui un’invasione dell’Ucraina può iniziare in qualsiasi momento. Se questo accadrà anche la nostra sarà una risposta aggressiva e immediata. Siamo pronti a difendere il territorio della Nato, imporremo costi alla Russia e ci assicureremo che, come Occidente, emergeremo più forti".

Dopo la telefonata fra Zelensky e Biden, Kiev ha chiesto un incontro urgente col Cremlino nelle prossime 48 ore. Non sembra una scusa per guadagnare tempo, ma la ricerca di una svolta in extremis, mentre continuano ad arrivare in Ucraina tonnellate di munizioni dagli Usa e batterie di missili anti-aerei Stinger dalla Lituania. Gli strateghi militari occidentali non pensano più che si tratti di un bluff di Putin. Ammassando ai confini oltre 150.000 soldati e mezzi blindati più navi lanciamissili e sottomarini nel mar Nero, Putin sembra essersi spinto molto avanti per giustificare un improvviso arresto.