Ora il popolo di centrosinistra aspetta proposte

Pierfrancesco

De Robertis

Tempo perso girarci attorno, il turno amministrativo evidenzia una conferma del quadro politico emerso a settembre ma decreta una battuta d’arresto del Pd targato Schlein. Tra ieri e quindici giorni fa, la sinistra perde ovunque, all’infuori che a Brescia dove c’era una candidata riformista e a Vicenza (di misura) dove il sindaco Possamai aveva chiesto ai "suoi" leader di non farsi vedere. Sanguinose le sconfitte ad Ancona e in Toscana, dove esce con le ossa rotte il segretario regionale Fossi, uomo di fiducia di Schlein. La leader si difende invocando la mancanza di tempo, e qualche ragione ce l’ha. Ma i motivi per una analisi, classico genere letterario della sinistra post-sconfitta, non mancano.

Il primo è sulla effettiva presa di una linea che in tre mesi è stata comunque ben delineata, ma che ha manifestato effetti solo nei sondaggi. Ci sono fattori locali, certo, girarsi però dall’altra parte sarebbe risposta troppo sbrigativa. Ieri Schlein ha addossato la sconfitta alla mancanza di alleanze, non comprendendo però che al midterm italiano (le Europee) ognuno andrà per conto proprio, e che i 5S sono i primi competitors. E che in una sfida proporzionale è la presa di una proposta propria (identitaria) ma aperta nello spirito (maggioritaria), ad alzare i consensi. Insistere su patrimoniali, salario minimo, allarmi antidemocratici porta poco lontano.

Il secondo è il futuro della segreteria Schlein: si scriverà non tanto alle Europee (difficile far peggio del 19 per cento di Letta) quanto dalle amministrative del 2024’25 che il Pd si giocherà in casa: Firenze, Prato poi Umbria (già salviniana dal 2019), Emilia-Romagna e Toscana, a questo punto tutte contendibili. Impensabile per un segretario Pd perderle e conservare il suo posto, indispensabile non sbagliare i candidati. Si torna quindi lì: alla capacità di individuare proposte e uomini, o donne, in grado di attrarre consensi oltre il ristretto recinto di una narrazione finora apparsa a molti minoritaria ed elitaria, in ogni caso distante dal grande popolo del centrosinistra.